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Regno Unito: crollano i consumi di birra, resiste il vino

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PER FAR QUADRARE I CONTI, IL GOVERNO BRITANNICO DAL 2008 HA INASPRITO IL PRELIEVO SUGLI ALCOLICI, MA I DATI DEGLI ULTIMI 12 MESI SONO SCONFORTANTI: CROLLANO I CONSUMI DI BIRRA, RESISTE IL VINO, E NELLE CASSE MANCANO 100 MILIONI DI STERLINE


Il Governo inglese, nel 2008, per far quadrare i bilanci dello Stato, aveva pensato bene di aumentare il prelievo fiscale sulle bevande alcoliche secondo il vecchio concetto della scala mobile: ogni anno, le imposte sugli alcolici aumentano del 2% oltre il livello di inflazione, esclusi casi particolari, come la sospensione dell'ultimo aumento, lo scorso anno, sulla birra.


Il risultato, però, negli ultimi 12 mesi, è disastroso: secondo il cancelliere George Osborn, che cita i dati del Wilson Drinks Report, il bilancio è in profondo rosso, con un ammanco di 100 milioni di sterline sui 12 mesi precedenti. Il classico esempio del cane che si morde la coda, visto che è la prima volta che gli introiti derivanti dalla tassazione degli alcolici fanno segnare un andamento negativo: come si legge sul Wilson Drinks Report, infatti, "l'aumento delle tasse sulle bevande alcoliche ha avuto un effetto sproporzionato su tutto il settore, andando ad aggravare la già difficile situazione delle famiglie inglesi. Del resto, in tempi di recessione era prevedibile un calo dei consumi legato all'aumento delle imposte".


Nei 12 mesi analizzati (da aprile 2012 ad aprile 2013), è la birra a segnare il dato peggiore, con un calo degli introiti per le casse dello Stato pari a 179 milioni di sterline, mentre il sidro ne ha lasciati sul campo 9. Wine & spirits, invece, hanno resistito, tanto da far segnare un aumento consistente (+41 milioni di sterline) per i bilanci di Westminster, ma per il prossimo anno il pericolo di un peggioramento ulteriore è dietro l'angolo, e il rischio è che il saldo negativo, nel 2014, coinvolgerà anche vino e liquori, con un calo di altri 100 milioni sterline. Qualcosa, insomma, nel meccanismo pensato dall'ex cancelliere Alastair Darling, e mai messo in dubbio dal successore, George Osborne, va rivisto, e quanto successo in Gran Bretagna, evidentemente, ha molto a che fare con le prossime scelte dell'Italia, alle prese con un probabile aumento dell'Iva che rischia di dimostrarsi ugualmente controproducente ...


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)