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Relazione 2010 dell'Osservatorio Europeo sulle Droghe: dati e linee di tendenza sui consumi

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Ue, in aumento i morti per cocaina. Italia tra i primi Paesi per consumo
La Relazione 2010 dell'Osservatorio europeo delle droghe (Oedt): nel 2008 mille i decessi collegati all'abuso di polvere

bianca. Tra gli stupefacenti la cannabis è la più diffusa: 4 milioni la consumano quotidianamente
ROMA - La cannabis è tra gli stupefacenti più consumati nel vecchio continente ma la cocaina, al secondo posto per gradimento

in Europa, è in testa per numero di decessi, mille nel 2008 e in crescita rispetto agli anni precedenti. Quasi 14 milioni di

adulti hanno provato la polvere bianca, 4 milioni l'hanno consumata nell'ultimo anno. E l'Italia resta ai vertici delle

classifiche, dopo Spagna e Regno Unito. Sono invece 75,5 milioni gli europei che hanno provato la cannabis almeno una volta

nel corso della loro vita, di questi circa 23 milioni ne hanno fatto uso nell'ultimo anno e circa 4 milioni la consumano

quotidianamente o quasi. I dati sono quelli della Relazione 2010 1 sull'evoluzione del fenomeno della droga in Europa,

presentata oggi dall'Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze (Oedt) a Lisbona e in contemporanea a Roma,

e fanno riferimento prevalentemente al 2008.
Cocaina, in Gb raddoppiati i decessi. Trafficanti e spacciatori affinano le tecniche per far circolare la cocaina: prima

dell'esportazione introducono cocaina base o idrocloride nei materiali da trasporto, come ad esempio cera d'api,

fertilizzanti o tessuti, e poi la estraggono nei laboratori clandestini allestiti nell'Ue: nel 2008 ne sono stati scoperti 25

solo in Spagna. Ma non è solo questo a preoccupare l'agenzia di Lisbona: nel 2008 i decessi collegati al consumo di "polvere

bianca" sono stati mille, in crescita rispetto agli anni precedenti. In particolare in Gran Bretagna dove il numero di morti

è raddoppiato nel giro di ginque anni passando da 161 nel 2003 a 325 nel 2008. Nello stesso anno circa 70mila europei hanno

cominciato a curarsi dalla dipendenza da questa sostanza, circa il 17 per cento di tutti i nuovi pazienti che si sottopongono

a trattamento delle tossicodipendenze. In Europa in un anno sono aumentate di 1 milione sia le persone che hanno provato la

cocaina che quelle che l'hanno consumata negli ultimi 12 mesi. Il livello di consumo è particolarmente concentrati in alcuni

Paesi occidentali, e l'Italia insieme a Spagna, Regno Unito e Danimarca è ai vertici, anche per quanto riguarda i giovani.
Spinello quotidiano per 3 milioni di giovani. La novità è l'affacciarsi sulla scena dei Paesi dell'Europa orientale, ma il

consumo di cannabis, che si conferma la regina degli stupefacenti, è sempre molto alto in tutta Europa: 4 milioni di persone

la usano tutti i giorni, e la stragrande maggioranza, 3 milioni, sono giovani. E proprio tra gli europei under 34 gli

italiani spiccano per attaccamento allo spinello, in buona compagnia di cechi, estoni e slovacchi. I livelli di consumo di

cannabis, segnala l'Oedt nella sua Relazione 2010, sono tendenzialmente stabili o in leggero calo, ma in alcuni Paesi

dell'Europa orientale stanno crescendo, e in alcuni casi superando i livelli occidentali. E questo riguarda soprattutto i

giovani: i livelli più elevati di consumo si registrano infatti nella Repubblica ceca (28,2 per cento), a fronte di un 20,3

per cento italiano che risulta il più alto tra i Paesi europei occidentali. E se in tanti Paesi Ue il consumo di hashish e

marijuana si mantiene stabile o in leggero calo, è proprio in Italia, Repubblica ceca, Estonia e Slovacchia che si registra

una tendenza all'aumento. Una diffusione che si riflette nei sequestri annuali di circa mille tonnellate di sostanza. Circa

75,5 milioni di europei (uno ogni 5 adulti di età compresa tra 15 e 64 anni) hanno provato questa sostanza almeno una volta,

23 milioni l'hanno consumata nell'ultimo anno.
Consumatori sopra i 40 anni. Secondo una ricerca a corredo della Relazione 2010 dell'Oedt, il consumo di sostanze

stupefacenti in Europa non è più un fenomeno giovanile: una persona su cinque (19 per cento) tra quelle che si curano per

problemi di droga è over 40, laddove appena dieci anni fa erano solo il 10 per cento. L'Europa sta assistendo a un marcato

invecchiamento della popolazione, anche chi fa uso di droghe sta invecchiando, e rispondere alle esigenze dei consumatori di

sostanze più "anziani" è un problema crescente per i servizi di cura. Questo fenomeno è particolarmente accentuato nei Paesi

occidentali, dove il primo boom di consumi di eroina dell'Ue si è verificato negli anni 1980 e 1990. Il Portogallo è il Paese

con la percentuale più alta (28 per cento) di tossicodipendenti ultraquarantenni in cura, mentre in Spagna si registra

l'incremento maggiore, il 15% in più dal 2000. I consumatori di droga non più giovani che si sottopongono a trattamento

riportano tassi elevati di disoccupazione, isolamento sociale e mostrano le conseguenze fisiche e psicosociali croniche di un

consumo di stupefacenti di lungo termine (ad esempio malattie del fegato, depressione). Sono inoltre frequenti problemi

correlati al consumo di alcol e tabacco. I servizi di cura, sottolinea l'Oedt, sono attualmente calibrati su consumatori più

giovani e il personale spesso non conosce le problematiche collegate alla tossicodipendenza nell'età matura.