338-1938888 o 331-2460501/2/3 o 0172-55294[email protected]

News di Alcologia

Report sul consumo di alcol in Europa

cufrad news alcologia alcol alcolismo Report sul consumo di alcol in Europa

Allarme alcol in Europa, in troppi alzano il gomito

Pochi giorni fa la Commissione Europea ha lanciato un nuovo allarme circa l’abuso di alcool in tutto il vecchio continente. Gli ultimi dati epidemiologici sul fenomeno rivelano una forte crescita dei consumi; un trend che genera il tasso più elevato di utilizzo di alcolici al mondo (alzare troppo il gomito equivale al 10% di quelle gravi patologie che possono condurre anche al decesso). Difatti, i cittadini europei bevono esattamente il doppio rispetto a tutti gli altri paesi. A corroborare questa tesi vi sono anche i numeri pubblicati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità relativi al consumo medio procapite, pari a 6,1 litri (OMS, 2011), mentre quello dei cittadini europei adulti è di 12,5 litri di alcol puro all'anno o 26,9 gr di alcol puro al giorno, l'equivalente di tre bicchieri. Ogni anno i database di Bruxelles registrano quasi 200.000 decessi alcol correlati (12% uomini e 2% donne) ed un numero impressionate di reati e incidenti (sia domestici che stradali) che generano approssimativamente una spesa vicina ai 150 miliardi di euro.Un quadro a tinte davvero fosche a cui le autorità politico-sanitarie desiderano porre rimedio supportando direttamente le 27 nazioni nei diversi programmi territoriali di contrasto. Per fare questo l’UE ha fissato 5 priorità:


1) la protezione delle giovani generazioni;
2) la protezione della donna incinta e del nascituro;
3) la riduzione degli incidenti stradali provocati dalla guida in stato di ebbrezza;
4) la prevenzione dei danni provocati dall'alcool nelle generazioni adulte;
5) la riduzione dei danni occorsi sui luoghi di lavoro.

Risultati che possono essere raggiunti solo tramite azioni coordinate e programmi informativi utili a sensibilizzare sia i giovani che gli adulti sulla grave pericolosità di questa sostanza.

 

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)