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Research Society on Alcoholism: l'eccesso di alcol danneggia il cervello degli adolescenti

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L'eccesso di alcol danneggia il cervello degli adolescenti

L'eccessivo consumo di alcol in adolescenza danneggia gravemente il cervello promuovendo l'assottigliamento della corteccia prefrontale, la

porzione del cervello responsabile dell'attenzione, del prendere decisioni, delle emozioni e del controllo degli impulsi.
La notizia arriva dal convegno annuale della Research Society on Alcoholism di Atalanta (Stati Uniti), dove Tim McQueeny del Dipartimento di

Psicologia dell'Università di Cincinnati (Stati Uniti) ha presentato i risultati dei suoi studi, che hanno previsto scansioni cerebrali di 29

giovani di età compresa tra i 18 e 25 anni con l'abitudine di consumare almeno 4 (se femmine) o 5 (se maschi) bevande alcoliche ogni fine

settimana.
Secondo McQueeny "l'alcol potrebbe essere tossico per i neuroni". Non solo: "Dato che nei ventenni il cervello è ancora in via di sviluppo,

potrebbe anche interagire con altri fattori e alterarne la crescita". Krista Lisdahl Medina, coordinatrice dello studio, afferma smettendo di

bere è possibile recuperare il tessuto nervoso danneggiato, ma che sono necessarie ulteriori ricerche per comprendere più a fondo il

meccanismo di recupero.Non è la prima volta che si punta il dito sugli effetti dell'alcol che, a livello cerebrale, sembra particolarmente

deleterio proprio per il cervello dei giovani. Uno studio recente, per esempio, aveva mostrato che il binge drinking causa degenerazione e

danni irreversibili a livello di un'area essenziale per la memoria, l'ippocampo. In questo lavoro, pubblicato sulla rivista dell'Accademia

Americana delle Scienze PNAS, erano state però osservate delle scimmie in "età adolescenziale" per verificare gli effetti tossici dell'alcol

sul cervello giovane. Qualcosa come il 22% dei giovani di 18-22 anni ha il vizio del binge drinking. L'alcol è particolarmente deleterio per

i giovani in quanto il loro organismo non è ancora in grado di metabolizzarlo (capacità che si sviluppa solo intorno ai 20-21 anni). L'alcol,

quindi, circola libero nel loro organismo e va a fare danni nel cervello "sciogliendo" il grasso delle membrane cellulari e quindi

distruggendo i neuroni. Le conseguenze di un simile processo si vedono: gli esperti Usa, infatti, hanno studiato il cervello di un gruppo di

giovani dai 18 ai 25 anni, tutti con qualche esperienza di abbuffate alcoliche. Osservando il loro cervello con tecniche di imaging molto

accurate è emerso che più si è soliti al binge-drinking e maggiore è il numero di bicchieri mandati giù in una sera, maggiore risulta l'

assottigliamento della materia grigia a livello della corteccia prefrontale; danni microstrutturali sono stati osservati anche a livello

della materia bianca, cioè dei nervi di collegamento tra aree neurali.
La sbronza, quindi, è un "divertimento" che si paga caro in termini di salute e sviluppo del cervello: i giovani che oggi si lasciano

prendere dalla debolezza del binge drinking, magari per imitare i coetanei più "popolari" di loro o gli amici più grandi, potrebbero essere,

dunque, una generazione destinata ad avere un deficit delle funzioni cognitive che potrebbe manifestarsi in modo dirompente quando questi

giovani avranno 60-65 anni.
Secondo McQueeny «l'alcol potrebbe essere tossico per i neuroni». Non solo: «Dato che nei ventenni il cervello è ancora in via di sviluppo,

potrebbe anche interagire con altri fattori e alterarne la crescita». Krista Lisdahl Medina, coordinatrice dello studio, afferma smettendo di

bere è possibile recuperare il tessuto nervoso danneggiato, ma che sono necessarie ulteriori ricerche per comprendere più a fondo il

meccanismo di recupero.

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)