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Review of General Psychology: relazione tra livello di intelligenza e propensione al fumo e all'alcol

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I più intelligenti bevono, fumano o si drogano
Quozienti d'intelligenza più alti tra i bevitori e fumatori
Uno studio scientifico, pubblicato sulla prestigiosa Review of General Psychology, rivela che i quozienti d'intelligenza più alti della

popolazione si trovano tra quelli più propensi al consumo di sostanze che provocano alterazioni mentali, come il fumo, le bevande alcoliche o

certi droghe illegali.
In altre parole, i più intelligenti cercherebbero sempre di sperimentare tutto, e perciò spesso fanno consumo di queste sostanze.
Gli autori di questa ricerca hanno cercato di spiegare perché alcune persone scelgono il tabacco, l'alcol o il consumo di droghe mentre altre

no. In Psicologia Generale, difatti, l'origine delle scelte individuali e dei valori resta sempre una delle domande principali alle cui

migliaia di specialisti delle scienze sociali e comportamentali cercano una risposta.
A partire dei risultati di questo studio si è formulata un'ipotesi, chiamata "Savannna-IQ Interaction Hypothesis", che suggerisce che i

soggetti più intelligenti sono più predisposti a fare le proprie esperienze evolutive meglio di quelli meno intelligenti. Parti integranti di

queste esperienze sarebbero infatti il fumo, l'alcol e le droghe. In questa maniera, secondo il Savanna-IQ, i soggetti più bravi hanno più

probabilità di consumare alcune di queste sostanze.
L'indagine è stata condotta su un campione di dati rappresentativi a livello degli Stati Uniti, e successivamente confrontati con altri dati

simili ricavati nel Regno Unito. Secondo gli esperti, i bambini più intelligenti di entrambi Paesi hanno più probabilità di consumare

alcolici quando cresceranno.
In particolare negli Stati Uniti, i bambini con quozienti d'intelligenza superiori, nella loro crescita, hanno più probabilità di fumare,

mentre quelli inglesi di consumare droghe illegali.
Gli autori hanno spiegato che negli Stati Uniti esiste un'associazione chiara tra l'intelligenza nell'infanzia, valutata alle scuole medie e

superiore, e l‘assunzione di bevande alcoliche sette anni dopo. Così, i bambini americani più intelligenti una volta diventati adulti

consumano più alcol del resto.


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)