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Rheumatology International: alcolismo e diabete tra le cause dell'osteoporosi

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Osteoporosi: rischio fratture anche nei giovani

Le fratture osteoporotiche dell’anca non si verificano solo tra le persone anziane, anche se finora pochi studi avevano approfondito le cause e le modalità con cui questi episodi colpiscono la fascia più giovane della popolazione. Un recente approfondimento è stato invece pubblicato su Rheumatology International a cura di un gruppo di ricercatori brasiliani coordinati da Sandra G. Pasoto dell’Università di San Paolo. Come fanno rilevare gli stessi autori, l’elemento di spicco dello studio è «la valutazione simultanea di diverse comorbidità associate alle fratture, il che permette una più precisa definizione del contributo di ciascuna condizione medica a questa complicanza metabolica nei pazienti non anziani».

I ricercatori hanno analizzato tutti i ricoveri per fratture femorali registrate dal 2003 al 2006 all’ospedale dell’università. Per tutti questi casi, valutati retrospettivamente, sono state confrontate le comorbidità presenti nel gruppo di pazienti di età compresa tra i 18 e i 64 anni con quelle rilevate in persone ultrasessantacinquenni. In totale le ospedalizzazioni dovute a fratture sono state 232 (lo 0,73% di tutti i ricoveri) e, di queste, 120 (il 51,7%) si sono verificate in soggetti osteoporotici.

Tra i più giovani c’è stata una prevalenza di soggetti maschili (61,5%) mentre è noto che tra gli anziani sono la minoranza (27,1%) e si è avuta anche una differenza legata all’etnia, con le persone di razza bianca più numerose nel gruppo over 65 (86,9% rispetto al 61,5%). Tra i non anziani è stata rilevante la presenza di insulino-dipendenti (38,5% contro il 3,7%) e di alcolisti (38,5% contro il 4,7%). Molto più simili, invece, sono state le percentuali di comorbidità quali ictus (giovani al 7,7% e anziani al 18,7%), insufficienza cardiaca (23,1% vs 14,0%) e demenza (7,7% vs 15,9%).

L’analisi ha dunque indicato nel diabete e nell’alcolismo due fattori essenziali nel predisporre soggetti non anziani e osteoporotici a fratture; in particolare, la percentuale di diabetici è stata del 46,2% contro il 2,3% della popolazione brasiliana di pari età. Il risultato è in linea con quanto evidenziato in precedenza da uno studio svedese, secondo il quale il diabete mellito è risultato il più rilevante tra i fattori di rischio di fratture tra gli individui osteoporotici. I ricercatori brasiliani hanno arricchito le osservazioni esistenti, mostrando che l’associazione è più marcata in caso di diabete mellito grave, caratterizzato da insulino-dipendenza e da retinopatia severa.

Anche la correlazione con l’alcolismo era già stata documentata in una revisione sistematica della letteratura condotta nel 2008 e contribuisce a evidenziare che esiste uno spazio notevole per la prevenzione delle fratture osteoporotiche anche nelle persone non anziane, il cui rischio è generalmente sottovalutato.

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)