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Riccione e Misano: Carabinieri nelle scuole per parlare dei rischi dell'alcool

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Riccione e Misano – Carabinieri nelle scuole per parlare dei rischi dell’alcool

Nell’ambito dell’iniziativa avviata dal  Comando Provinciale Carabinieri di Rimini che sta dedicando costante attenzione alla diffusione della cultura della legalità, in linea con i percorsi didattici, realizzati mediante conferenze

ed incontri con gli alunni dei licei e delle scuole medie inferiori sul tema degli stupefacenti, dell’alcolismo, dello stalking, dei rischi del web e del bullismo, è stata avviata una settimana di campagna divulgativa sul rischio a cui si va incontro abusando di sostanze alcoliche (nell’ambito dell’iniziativa denominata “la vita è un bene prezioso se hai bevuto non guidare!”).

Nella giornata di ieri, presso l’istituto alberghiero “Savioli” di Riccione, a cura del Comandante del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Riccione, e presso la Scuola Media “Giovanni XXIII°” di Misano a cura del Comandante della Stazione Carabinieri,   sono stati illustrati a circa 200 ragazzi i rischi del mettersi alla guida dopo aver bevuto anche un solo bicchiere. Sono stati proiettati filmati ed illustrati i relativi articoli del Codice della Strada, sensibilizzando i giovani sul senso di responsabilità non solo per sé stessi ma anche nei confronti della collettività. Non è mancata una breve esperienza pratica con la visione della strumentazione per lo svolgimento degli alcool test e la prova degli stessi da parte degli incuriositi ed entusiasti ragazzi.

L’iniziativa sarà periodicamente riproposta con interventi in altri istituti scolastici.
Nel primo pomeriggio di ieri 6 novembre, i Carabinieri della Stazione di Rimini via Destra del Porto traevano in arresto A.E., 28enne riminese, dando esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Rimini su specifica richiesta della locale Procura che, concordando sulle risultanze investigative dell’Arma, lo ha ritenuto responsabile del reato di Stalking (Atti persecutori) posto in essere nei confronti della ex fidanzata, 27enne riminese, e perdurati dal 2008 al 2012.
Le indagini sono iniziate dopo che la donna, preso coraggio, ha deciso di affrontare la situazione che perdurava ormai da troppo tempo e che l’aveva vista in più occasioni vittima di  pedinamenti e di segregazione in casa ad opera dell’ex fidanzato, nonché di percosse e lesioni gravi. Rivoltasi ai Carabinieri di via Destra del Porto, ha sporto querela sull’accaduto. I successivi sviluppi, curati da un team appositamente creato nell’ambito del Comando Provinciale dei Carabinieri di Rimini, sul quale la donna ha potuto contare non solo per gli aspetti investigativi, rapidamente e favorevolmente conclusisi, ma anche per consigli comportamentali futuri e indirizzi a cui rivolgersi per affrontare al meglio il trauma che la specifica tipologia di reato può causare nelle vittime,  hanno portato poi all’emissione del provvedimento eseguito nella decorsa giornata di ieri.

L’arrestato è stato sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari che garantirà la sua inoffensività per il prossimo futuro 
Nella mattinata di ieri, 6 novembre 2012, i Carabinieri della Stazione di Santarcangelo di Romagna (RN), durante un servizio di controllo del territorio in aree isolate, rintracciavano, traendola in arresto in esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere, già emessa dal Giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Rimini, M.F. 38 enne rumena, pregiudicata, fino a ieri irreperibile e rintracciata all’interno di un casolare abbandonato. La stessa, a seguito delle indagini condotte dall’Arma, è gravemente indiziata di aver concorso con la sorella, già arrestata nell’agosto del 2011,  nella rapina in abitazione commessa in Rimini nel marzo 2011 ai danni di un pensionato 76enne che, all’epoca dei fatti,  quale operatore volontario della Caritas, mosso da compassione, portò a casa le due donne che aveva conosciuto alla mensa per offrir loro una possibilità di lavoro saltuario consistente nel disbrigare le faccende domestiche. Nell’occasione l’uomo aveva offerto loro anche il pranzo ma, anziché essere ringraziato, approfittando di un attimo di distrazione, veniva narcotizzato dalle due donne che avevano aggiunto nella tazzina del caffè una sostanza soporifera (benzodiazepine) e quindi successivamente derubato della somma contante di euro 300.


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)