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Ricerca compulsiva di cocaina: studio indaga il ruolo dei neuroni prefrontali

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Ricerca compulsiva di cocaina: fari puntati sulla funzionalita' dei neuroni prefrontali
fonte: Nature Letter

L'Ernest Gallo Clinic and Research Center dell'Universita'della California (San Francisco, USA) in collaborazione con il Snyder Neuroscience Institute, di Baltimora (Maryland, USA) ha presentato un nuovo modello di ricerca su animali da laboratorio per lo studio neurobiologico dei comportamenti di ricerca compulsiva di droga. La perdita di controllo e' un comportamento tipico della ricerca compulsiva di droga e rappresenta uno degli aspetti piu' intrattabili della tossicodipendenza. Questo rappresenta infatti per il consumatore abituale motivo di mantenimento del comportamento assuntivo nonostante le conseguenze negative. Studi sull'uomo hanno suggerito che deficit del funzionamento della corteccia prefrontale e la conseguente perdita di controllo inibitorio, potrebbero essere il motivo principale dell'uso compulsivo di droghe. Poiche' non e' ancora del tutto chiaro come il consumo cronico di sostanze stupefacenti possa compromette l'attivita' cerebrale promuovendo la ricerca compulsiva di cocaina, e' stato creato un modello animale di studio in un sottogruppo di ratti appositamente istruiti al consumo quotidiano di cocaina. Dopo 8 settimane di allenamento all'auto-somministrazione, i ratti eseguivano un nuovo protocollo nel quale, il 30 % delle volte dopo una nuova assunzione di cocaina, i ratti ricevevano un stimolo nocivo alla zampa.
I risultati mostrano che i ratti continuano a manifestare il comportamento assuntivo anche dopo aver ricevuto lo stimolo nocivo. La prolungata esposione alla cocaina mediante auto-somministrazione sembra agire, nel cervello nei ratti, riducendo l'intrinseca eccitabilita' dei neuroni piramidali negli strati profondi della corteccia prelimbica.
La stimolazione in vivo della corteccia con impulsi di luce (optogenetic stimulation) sembra aumentare la capacita'di controllo alla compulsione assuntiva, avendo quindi un effetto di compensazione per l'ipoattivita' dei neuroni prelimbici; mentre l'inibizione funzionale della corteccia prelimbica, mediante la medesima tecnica, aumenta significativamente la compulsione alla droga. Questi risultati dimostrano una marcata riduzione dell'eccitabilita' prelimbica nei ratti con dipendenza da cocaina, mediante la stimolazione in vivo della corteccia e' tuttavia possibile ridurre il comportamento assuntivo. Questa tecnica di stimolazione, specificatamente alla corteccia prefrontale, potrebbe quindi diventare una nuova e promettente terapia per il trattamento della dipendenza da cocaina.


Billy T. Chen, Hau-Jie Yau, Christina Hatch, Ikue Kusumoto-Yoshida, Saemi L. Cho, F. Woodward Hopf, Antonello Bonci. Rescuing cocaine-induced prefrontal cortex hypoactivity prevents compulsive cocaine seeking. Nature Letter, 2013 in press. doi:10.1038/nature12024.


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)