Ricerca dell'Australian National Drug Strategy: la cattiva salute riduce la propensione all'abuso di alcol
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Il troppo piacere per l'alcol può trasformare innocui rituali in abitudini ambigue ed in vizio vero e proprio. A questo punto
smettere cogli eccessi è molto difficile, a meno di non ricevere una spinta dai problemi di salute.
Questo messaggio arriva da una ricerca dell'Australian National Drug Strategy (NDSH).
Gli studiosi NDSH hanno lavorato con più di 20.000 soggetti, intervistandoli e sottoponendoli ad esami. Obiettivo dei
ricercatori era chiarire quanto i volontari bevessero (nel presente e nel passato), se gli fossero state diagnosticate
malattie e come essi vedessero la propria salute.
Il lavoro ha fatto emergere come le maggiori probabilità di riduzione dell'assunzione dell'alcol erano causate dalla diagnosi
di qualche malattie. Tra le più "convincenti", diabete, ansia ed ipertensione.
In generale, spiegano gli esperti, la riduzione del consumo di alcol era direttamente proporzionale allo stato di salute, sia
reale che percepita.
Secondo i ricercatori NDSH, i risultati ottenuti sono in linea con la maggior parte delle analisi del genere. Inoltre,
diminuendo il consumo di alcolici cala anche la vulnerabilità a diversi problemi.
Perciò, qualunque sia la morale alla base, l'azione degli intervistati è sensata. Come infatti conclude la ricerca
australiana, l'importante è che il consumo di alcol si sia ridotto. Con un consumo equilibrato, è indubbio che ne gioverà lo
stato di salute generale presente e futuro.
FONTE: "2007 National Drug Strategy Household Survey: first results (AIHW)"
Matteo Clerici