Rifiutano il cibo e abusano dell'alcol: dilaga la �drunkoressia�
alcol anoressia dipendenze patologiche
"Ci sono ragazze che arrivano ad assumere soltanto due-trecento calorie di cibo e quattrocento di alcolici..."
ROMA - Che il disturbo del comportamento alimentare in molte ragazze fosse accompagnato dall'abuso di stupefacenti per eliminare la fame e' ormai noto. Ma adesso sta dilagando una nuova "moda", quella di aggiungere all'assenza del cibo l'abuso di alcol. Gli esperti hanno coniato un nuovo termine per descrivere il fenomeno: la "drunkoressia". Se ne e' parlato questa mattina a Portogruaro (in provincia di Venezia) nel corso del secondo Forum nazionale "Anime fragili", che unisce dottori, familiari e vittime dei disturbi alimentari, organizzato dall'Ulss 10 e dall'associazione "Fenice"."I nostri studi - spiega Davide Banon, direttore del Dipartimento per le tossicodipendenze dell'Ulss 10 - dimostrano un'altra prevalenza di disturbi da uso di sostanze in soggetti con Dca, soprattutto legati all'uso di alcol, marijuana, anfetamine e a volte cocaina. Ma quello che sta emergendo in modo particolare e' l'aumento di persone anoressiche e alcoliste allo stesso tempo".Una situazione, questa, confermata anche dal responsabile del Centro Dcap di Portogruaro: "La nostra esperienza dimostra che questo fenomeno e' reale ed e' in ascesa. Iniziamo a vedere ragazze che assumono soltanto due-trecento calorie di cibo e fino a quattrocento calorie di alcol. Per loro le bevande alcoliche diventano l'unico cibo. Si puo' dire che questo adesso sia abbastanza di moda". Salvo riferisce anche di casi di vere e proprie abbuffate di alcol, proprio come avviene per gli altri alimenti nelle bulimiche.Intanto continua a diminuire l'eta' media delle persone che manifestano disturbi del comportamento alimentare: "Prima arrivavano nel nostro centro ragazze di circa 16 anni e con loro cercavamo di andare indietro nel tempo per ricostruire l'insorgere della malattia - spiega Salvo -, mentre oggi arrivano qui a Portogruaro ragazze di 12 anni gia' in stato grave, nella fase acuta".