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Rimini: il Rapporto delle Ausl traccia un quadro preoccupante

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Il Rapporto delle Ausl traccia un quadro preoccupante, a Rimini più utenti seguiti rispetto a Forlì-Cesena e Ravenna

Al primo posto per numero di giovani con problemi legati all’alcol e giocatori d’azzardo in carico al Sert. È quanto emerge dal recente rapporto Dipendenze Patologiche degli Osservatori dei quattro Sert delle Aziende Usl di Area Vasta (Ravenna, Forlì, Cesena e Rimini). Millecinquecento (1525 per la precisione) gli utenti dipendenti da sostanze e comportamenti, nuovi e già in carico, presso l’Ausl di Rimini nel 2011. Si tratta del centro che ha visto la minore diminuzione rispetto al 2010 (-2,6%) e un aumento del 4,9% rispetto al 2007 (seconda a Cesena). Ma veniamo ai dati di punta. Rimini ha chiuso il 2011 con 452 utenti dipendenti da sostanze alcoliche in carico, guadagnando il secondo posto dopo Ravenna (504), e seguita da Cesena (225) e Forlì (150). È prima invece per nuovi utenti (128) e per giovani alcol dipendenti. Primato condiviso con Forlì, entrambi con il 15 per cento di utenza di età inferiore ai 35 anni. Quella dell’abbassamento dell’età media è una tendenza che si sta verificando lievemente in tutta Area Vasta. Circa 1 su 4, infatti, ha meno di 40 anni. Rimini ha registrato la minore diminuzione (-2,6%) di pazienti con problemi legati all’alcol in carico rispetto al 2010 e, rispetto al 2007, è il centro con il maggiore aumento (+34,9%). Ed eccoci al Gioco d’Azzardo Patologico, con Rimini in testa per cinque anni consecutivi. I dati mostrano un progressivo aumento di pazienti in carico dal 2007 in tutta l’Area Vasta (da 46 nel 2007 a 118 nel 2011).Un fenomeno però ancora in gran parte sommerso e sottostimato. Mentre le altre hanno registrato impennate decisive negli ultimi anni, l’Ausl riminese ha, sin da subito, mantenuto numeri elevati. Nel 2008 per esempio, mentre Cesena chiudeva con 6 utenti, Forlì con 7 e Ravenna con 16, Rimini ne contava già 31. Con gli anni le differenze sono diminuite. Nel 2011 si parla di 41 per Rimini, 35 Forlì, 33 Cesena, 9 Ravenna. La spiegazione, per la dottoressa Daniela Casalboni, direttrice dell’Unità Operativa Dipendenze Patologiche di Rimini, è da ricercare nel fatto che la città è stata una delle prime a dotarsi di un servizio specifico: “Rimini già dal 2005 ha istituito un centro per il trattamento del gioco d’azzardo poi, nel corso degli anni, anche le altre province si sono attrezzate. Proprio per questo, non si sono rivolti a noi anche pazienti provenienti da altre regioni. L’aumento recente è probabilmente legato anche allo stato socio economico. Più basso è il reddito e più facile è cadere nel gioco”. A proposito di residenti: stando ai dati aggiornati al 5 settembre 2012, quelli presi in carico dal Sert riminese dall’apertura del servizio, per problematiche legate al gioco, sono 162 (contro i 203 totali). Dei 203, il 79% sono uomini, il 21% donne. La maggior parte ha tra i 30 e i 39 anni (29%), mentre solo il 2% meno di 20. Fa la parte del leone Rimini, pure per il fumo, grazie anche allo specifico Centro AntiFumo dell’Ausl. Dei 216 utenti in carico nel 2011 in Area Vasta, oltre il 42 per cento infatti fa capo all’Ausl riminese. Per ultima, ma non meno importante, la dipendenza da droghe e farmaci che rappresenta sempre, in termini di numeri, la mole maggiore in Area Vasta (seguita da alcol, tabacco, gioco). Rimini chiude il 2011 con 931 pazienti in carico, seconda dopo Ravenna (1046). Rispetto al 2007 registra il calo maggiore di tutte (-7,1%), anche in termini di nuovi utenti (-38,2% rispetto al picco ravennate del +59,8%). “In tutta Area Vasta si registra un progressivo invecchiamento dell’utenza – spiega Maristella Salaris, responsabile Osservatorio Dipendenze Patologiche Ausl Rimini - Si tratta spesso di utenti stabilmente a carico ai servizi, i cosiddetti «storici»”. La dottoressa Casalboni conclude: “E’ il problema più grave, ma non il più diffuso ora. Il consumo forse è aumentato. Ma c’è stato un cambiamento: per i giovani si parla di abuso di sostanze, circoscritto soprattutto a contesti di divertimento, rapporto che col tempo può sempre portare alla dipendenza”.

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)