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Rimini, imparare a non bere giocando: nuova iniziativa per educare i bambini ad un uso corretto dell'alcol

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Imparare a non bere giocando, la nuova iniziativa contro alcol
Un gioco da tavola per educare i bambini a un uso corretto dell'alcol. Questa la nuova iniziativa della Lega Iltaliana Lotta

ai Tumori di Rimini, presentata oggi 7 aprile nella sede provinciale. La prevenzione non è mai abbastanza, spiega la

dottoressa Caterina Staccioli, responsabile del Centro Dipendenze Alcol e Fumo dell'U.O. Da questo punto di vista infatti

l'Italia rispetto ad altri paesi si trova indietro. Divisa tra il tentativo di limitare l'alcolismo e la preoccupazione di

vendere il vino, vista l'importanza che questo prodotto riveste nell'economia italiana, è difficile applicare norme che

garantiscano un controllo efficace a un grande problema come l'abuso d'alcolici. Questione che ha subito un'inversione di

tendenza gli ultimi anni, perchè è cambiato l'alcolizzato tipo. L'abbassamento vertiginoso dell'età a rischio infatti è

veramente preoccupante, come sostiene Laura Lasi, presidente del LILT di Rimini. I primi approcci con l'alcol si verificano

sempre più presto, con episodi di ragazzini di soli 11 o 13 anni che finiscono in coma etilico. "é ormai diventata una moda",

continua il presidente in riferimento all'abitudine ormai diffusa tra i giovanissimi di consumare alcolici fuori casa. Si

tratta, afferma la Staccioli, di un problema sotterraneo che coinvolge tutti. La televisione manda messaggi fuorvianti che

incitano all'acquisto di sostanza alcoliche, rendendo vani gli sforzi di associazioni come LILT. "I nostri strumenti sono

inefficaci" continua la dottoressa, pensando alla potenza del mezzo televisivo contro i deboli mezzi delle loro campagne.

"Ricordiamo che l'incidente stradale dovuto all'abuso di alcolici è la principale causa di morte nei ragazzi tra i 18 e 24

anni". é in questo panorama che si inserisce il progetto "Che mi combini Tommaso..", pensato per bambini tra i 6 e i 12 anni

allo scopo di insegnarli, attraverso il divertimento, l'uso corretto di sostanze alcoliche e i danni che queste comportano. é

un gioco simile al Monopoli che, spiega la psicoterapeuta Marina Zaoli, una delle ideatrici, utilizza stereotipi che andranno

a sedimentarsi nella psicologia del bambino, accompagnadolo anche nell'età adulta. I bimbi sono molto ricettivi e si è

convinti che ciò che imparano attraverso il gioco, lo applicheranno poi anche una volta cresciuti.
Mara D'Angeli