Rischi psicologici dell'aborto: la probabilità di cadere nell'alcolismo è del 110%
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ABORTO: un nuovo studio inglese dimostra la realtà dei problemi mentali conseguenti ad esso
E' stato pubblicata una importante relazione medica da parte del British Medical Journal of Psychiatry (199, 180-186, 2011) in cui si
studiano le conseguenze psicologiche dell'aborto.
In essa sono sottolineati innanzitutto i limiti metodologici degli ultimi articoli pubblicati su questo argomento, il che esige una revisione
approfondita di questo tema, per dare chiarezza sia alla società che ai medici.
Sono stati confrontati quattro gruppi di donne: il primo costituito da quelle che non hanno abortito, il secondo da quelle che erano rimaste
incinta senza averlo pianificato, un terzo costituito da quelle che avevano programmato la gravidanza e un quarto da quelle che hanno
abortito.
La revisione ha valutato 22 studi che hanno coinvolto 877.181 partecipanti, di cui 163.831 hanno abortito.
Nel valutare i risultati si è constatato che le donne che hanno abortito hanno l'81% di probabilità in più di avere problemi mentali rispetto
a quelle che non lo hanno fatto. Allo stesso tempo, si è riscontrato che circa il 10% delle donne con problemi mentali possono attribuirlo al
fatto di aver avuto un aborto precedentemente. Nello stesso tempo il rischio di disturbi d'ansia aumenta al 34%, la probabilità di sviluppare
depressione sale al 37%, il rischio di cadere nell'alcolismo sale vertiginosamente al 110% e quello di iniziare a utilizzare la marijuana
schizza al 220%.
Su un tema dibattuto come la sindrome post-aborto, o se sia possibile nel post-aborto avere dei problemi mentali, bisogna sottolineare che
questa relazione è più ampia rispetto a quanto è stato fatto nel mondo fino ad oggi per cercare di valutare la relazione tra l'aborto e i
disturbi mentali.
Alla luce di questi dati, supportati da prove mediche, sembra doveroso informare le donne che vogliono abortire sui rischi psicologici che
l'aborto può portare, e soprattutto le autorità sanitarie, che nella loro politica su questo spinoso problema devono prendere in seria
considerazione gli effetti negativi ampiamente dimostrati.
Fonte: Observatorio de bioetica
(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)