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Rivista Neuron: dopamina, la motivazione è una delle sue funzioni

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Dopamina: la motivazione è una delle sue funzioni

La dopamina è tradizionalmente vista come il neurotrasmettitore che nel cervello regola il piacere e la ricompensa e, secondo gli autori di un articolo recentemente pubblicato sulla rivista Neuron, avrebbe anche altre importanti funzioni meno conosciute, tra cui quella legata alla motivazione degli individui. Attraverso una revisione degli articoli che riguardano questo neurotrasmettitore, i ricercatori delle università del Connecticut e di Castelló, hanno tratteggiato il ruolo importante che la dopamina del Nucleo Accumbens detiene nelle scelte delle persone, di come essa cioè verrebbe rilasciata anche prima di una ricompensa, prima ancora di agire al fine di ottenerla. La dopamina sarebbe infatti il neurotrasmettitore che ci spingerebbe all’azione proprio per ottenere qualcosa di gradito o per evitare qualcosa di spiacevole e, soprattutto, che ci farebbe lottare duramente per perseguire questi nostri obiettivi. Se ciò di per sé è positivo, può però diventare critico nel momento in cui l’obiettivo ricercato è la novità, il piacere, la sensazione, come nel caso, ad esempio, del consumo di droghe. Secondo gli autori, conoscere i parametri neurobiologici che rendono le persone motivate e persistenti nei comportamenti è estremamente importante in molte aree di studio, come quella del lavoro, dell’educazione, della salute. D’altra parte è risaputo che disfunzioni della via dopaminergica mesolimbica sono collegate a patologie che vanno dalla mancanza di motivazione, depressione, Parkinson’s, sclerosi multipla, fino ai disturbi in cui la motivazione e la persistenza sono eccessive o indirizzate nella direzione sbagliata, proprio come nelle dipendenze. Nello specifico dei problemi legati alla tossicodipendenza, concludono i ricercatori, l'aumento della comprensione delle funzioni di questo importante neurotrasmettitore potrebbe condurre all'identificazione di nuovi e mirati trattamenti farmacologici.
 
(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)