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Roma, basta con i pub crawl: muore studente americano

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Il giallo della morte dello studente Usa
«Basta con i tour alcolici a Roma»
La stampa Usa segue il caso del 21enne John Durkin. La comunità americana sul Tevere: «Troppo facile comprare alcol»


ROMA - Grande risalto sulla stampa straniera per la morte del giovane John Durkin, il ragazzone americano di 21enne morto a Roma dove frequentava l’università Trinity College Campus per uno scambio culturale di sei mesi. Scomparso tre giorni fa durante una serata con cinque amici nei bar di Campo de Fiori, il suo corpo è stato ritrovato sulle rotaie della linea Civitavecchia-Roma, nella galleria Pamphili, all’alba di giovedì. Il torso nudo, le gambe amputate di netto da un treno. Il riconoscimento è toccato al padre, Tim Durkin. L’uomo era partito insieme a suo fratello gemello alla volta di Roma da Rye, nel tranquillo New Hampshire, con la speranza di riabbracciare John. Purtroppo quando è arrivato, ad attenderlo c’era solo il corpo straziato del figlio all’obitorio. Non è chiaro se John avesse bevuto la notte in cui è scomparso, ma nella comunità anglofona sul Tevere divampa comunque la polemica: «Troppo facile comprare alcol a Roma anche se si è minorenni: così i nostri ragazzi perdono il controllo».


LA STAMPA USA – «E’ con grande dolore che la famiglia annuncia la perdita di John Nolen Durkin»:la nota dei familiari apparsa su internet è stata ripresa da Cbs e Cnn. I più grandi network statunitensi seguono con attenzione il caso, sottolineando più volte le «circostanze misteriose» che hanno portato alla morte del giovane campioncino di football, linebacker della Bates University nel Maine. «Il suo sforzo per arrivare all’eccellenza in campo e non solo è stata la chiave del suo successo sportivo negli ultimi tre anni e sono di ispirazione per tutti i membri della sua squadra» dice il suo coach Mark Harriman.


UN ECONOMISTA – Come sottolinea la stampa Usa, Durkin era anche un bravo studente di economia. Margaret Mauer-Fazio, docente alla Bates University, lo ricorda come uno «studente equilibrato e appassionato» che lo scorso autunno aveva ultimato una ricerca sulla riforma economica della Cina.


LE INDAGINI – La sera di mercoledì 19 febbraio John era uscito con cinque colleghi della stessa università del Maine, arrivati a Roma appena un mese fa in Italia per passare qui il semestre primaverile. Gli amici lo hanno perso di vista verso l’ 1.30 di notte, quando loro sono tornati al dormitorio, mentre John sarebbe rimasto ancora allo Sloppy Sam’s di Campo de Fiori. I cinque ragazzi stanno collaborando con gli investigatori per ricostruire le ultime ore di vita del ragazzo. L’account Twitter creato per le ricerche del giovane -John Durkin Missing continua a lanciare appelli e a pubblicare foto utili per le segnalazioni.


I TESTIMONI - Secondo il sito Wbz, alcuni testimoni lo avrebbero visto abbandonare il locale – nel cuore della movida romana, molto conosciuto e frequentato anche dagli stranieri – poco dopo i suoi colleghi, verso le 2.30 di giovedì. «L’ho visto proprio fuori il bar dove si riuniscono gli studenti del college. E’ rimasto poco tempo dopo che i suoi amici se n’erano andati. Quella è stata l’ultima volta che l’ho visto» ha detto lo studente Spence Lockhart.


LE ULTIME ORE DI VITA - Il corpo di john – avvistato dal passeggero di un treno – è stato ritrovato alle sette di mattina di giovedì 20 febbraio. Cosa ha fatto John in quelle quattro ore prima di morire? L’area è molto frequentata e si spera di ricevere notizie dai passanti o dai conoscenti del ragazzo, notizie che aiutino a capire con chi era e quale strada ha percorso. La galleria ferroviaria tra San Pietro e Trastevere non è troppo vicina a Campo De Fiori. John conosceva quel posto? Per quale motivo c’è andato? Era solo?


FBI AL LAVORO – Domande cui gli investigatori stanno cercando di dare una risposta. Il dipartimento di Stato Usa sta seguendo il caso e l’Fbi ha offerto la sua collaborazione.


CONTRO IL PUB CRAWL – Sono molti, comunque, a puntare il dito contro il pub crawling, la moda dei i tour alcolici a basso prezzo offerti da alcune organizzazioni che trascinano, soprattutto i giovani anglosassoni, nei locali romani, da una bevuta all’altra. Dalla comunità americana a Roma parte un duro attacco alla mancanza di controlli che fanno degenerare queste serate: «Speriamo almeno che questa ennesima tragedia faccia emergere i rischi a cui sono esposti i nostri figli adolescenti che vengono a studiare a Roma – racconta una madre che preferisce mantenere l’anonimato -. Qui nella Capitale locali e supermercati ti vendono vodka a piacere senza mai controllare quanti anni hai, servono alcool ai sedicenni come fosse acqua». E prosegue: «Qui è tutto free, c’è tutto a disposizione ed è naturale che i ragazzini impazziscano per questa libertà: anzi, proprio questo fatto di bere per strada (una cosa che è illegale nei paesi anglosassoni e negli Stati Uniti) fa loro perdere il controllo. Bevono finché non capiscono più niente e poi la serata finisce in tragedia».


(...omissis...)


copia integrale del testo si può trovare al seguente link:
http://roma.corriere.it/roma/notizie/cronaca/14_febbraio_23/giallo-morte-studente-americano-b1ce4b5a-9c99-11e3-bf70-ea8899950404.shtml


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)