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Roma: controlli serrati sugli autisti dei mezzi pubblici

Roma: controlli serrati sugli autisti dei mezzi pubblici

Sono partiti da Frosinone e da Napoli per una gita nella Capitale. Ma non sapevano che i loro autisti non erano nelle

condizioni ideali per guidare. Uno era ubriaco, l'altro drogato. I vigili urbani del Pronto intervento traffico hanno fermato

il loro viaggio in piazza della Repubblica. I due conducenti stavano aspettando che i passeggeri tornassero dalla cena in

Centro. L'autista della gita proveniente da Frosinone, un quarantenne di Pontecorvo, aveva un tasso alcolemico di 1,30 grammi

per litro (i conducenti in servizio non possono bere neanche una goccia di alcol, per tutti gli altri vale comunque il limite

di 0,50 g/l).
È andata peggio ai turisti partenopei. Il loro autista, un trentaseienne di Mugnano di Napoli, guidava sotto l'effetto

dell'anfetamina. Ad entrambi è stata ritirata la patente e molto probabilmente saranno licenziati dalle ditte per cui

lavorano. Uno dei due pullman è stato sequestrato, l'altro ha potuto continuare il viaggio (la società ha chiamato un altro

conducente). In una notte gli agenti hanno controllato anche altri venti autisti di pullman, fortunatamente tutti negativi

all'alcol e al drug test. Il comandante del Gpit, Carlo Buttarelli, è sorpreso: «Non pensavamo di trovare casi come questi.

Ora faremo controlli anche su tassisti e noleggiatori».
La stretta sui bus turistici è scattata a inizio luglio, quando il Campidoglio ha approvato il regolamento che ha introdotto

multe più severe per chi sosta fuori dagli spazi consentiti o entra alla Ztl senza permesso. In tre mesi, su 4.500 controlli,

sono stati multati 550 «bestioni» del traffico (250 i permessi di accesso ritirati). In pratica 6 al giorno. La maggior parte

chiedeva il pass che consente di arrivare solo alle Mura Aureliane e poi circolava liberamente nella ztl (il risparmio è

anche di 100 euro). Altri invece compravano un permesso e lo facevano girare su più bus. Alcuni viaggiavano senza

autorizzazioni. E poi c'erano quelli che si fermavano fuori dagli stalli a loro riservati (in città ce ne sono 61). Chi ha

sgarrato dovrà pagare 380 euro di multa comunale più i 35 euro previsti dal codice della strada. Per l'assessore alla

Mobilità, Sergio Marchi, è «un passo avanti verso la legalità e l'ordine in città». In effetti, ieri pomeriggio tra il

Colosseo, piazza Venezia e il lungotevere all'altezza di San Pietro, non c'era neanche un pullman fuori dalle zone

consentite. «È normale - spiega Buttarelli - prima ai conducenti conveniva pagare le multe: costavano meno dei permessi. La

musica è cambiata».