Roma e il "Pub Crawling"
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Si beve praticamente di tutto e nessuno controlla l'età. Sfide a boccali di birra
LA REPUBBLICA 6 agosto 2009
"Birra, birra" dice il ragazzo indiano che gira con una busta di plastica piena di lattine ghiacciate tra i turisti assiepati sulle scale di piazza di Spagna. "Quanto costa?". "Poco poco: solo due euro". Due vigili urbani appoggiati alla macchina di servizio guardano la scena.
Minorenni che si riempiono gli zaini di lattine (da mezzo litro l'una) e tutti - irlandesi, inglesi, svedesi, tedeschi, americani e qualche italiano di neanche 16 anni - in attesa della stessa cosa: che il gruppo si sia fatto abbastanza numeroso per partire per il Pub Crawl, che letteralmente significa più o meno strisciare per pub.
Una specie di surf etilico (il crawl è anche uno stile di nuoto) che, ideato a Londra, va di gran moda anche a Roma, proprio nel momento in cui il sindaco Gianni Alemanno fa proclami contro la movida, sigla protocolli per vietare la somministrazione di alcolici agli under 16 nelle discoteche e promette ulteriori strette sull'alcol. "Il Pub Crawl costa 20 euro" spiega uno degli "steward" del tour alcolico. "Cinque euro vanno a noi, gli altri al capo e al locale" continua Tommy. Come funziona? "Si va in un primo pub dove per un'ora e mezza si beve tutto quello che si può all'open bar. Poi in un altri due pub: qui è gratuito solo il primo shot". È ora di andare: il gruppo è di 100, 120 persone: lungo la strada una ragazza beve vino rosso da una bottiglia. Altre tre parlano in spagnolo a mitraglia. Età? "Diciassette anni".
A Largo di Fontanella Borghese una delle "guide" salta sopra un pilone e, in inglese, spiega: "Metà di noi va di là, l'altra metà di qua". Un gruppo si dirige in un locale che si definisce associazione culturale. Uno steward scrive il nome (non il cognome), l'età (e le spagnole diciassettenni dicono: "19 anni", tanto nessuno controlla i documenti). All'ingresso si riceve: una maglietta e un voucher con cui ritirare al bancone una bottiglia di birra, che appena finisce si restituisce per averne un'altra piena e così via. In 20 minuti se ne possono ingollare anche più di 12, insieme a qualche shot, di vodka o rum o, volendo, anche vino bianco e rosso.
Dopo neanche mezz'ora non c'è più nessuno che non sia ubriaco, due ragazzi svedesi rigurgitano alcol ma partecipano lo stesso alla gara di birra: il più veloce a bere vince una maglietta. Un'altra ora e si ferma tutto: i pub crawler vengono radunati, qualcuno esce con la bottiglia (nonostante a Roma fino al 20 agosto un'ordinanza nei weekend proibisca vetro e lattine fuori dai locali), barcollando i raggiungono la fermata dell'autobus per andare all'altro pub. Il bus arriva, si sale, un bel gruppone di cinquanta, sessanta persone, almeno la metà minorenni e completamente ubriachi. Tutti ridono, scherzano, senza un pensiero al mondo. Neanche quello del biglietto