Roma: il disagio dei ragazzi esplode nel weekend
Roma: il disagio dei ragazzi esplode nel weekend
Don Carpentieri, con l'associazione "FuoriDellaPorta", va a cercare gli adolescenti della «Roma bene che non sta messa bene»
nelle discoteche e nelle piazze per tirarli fuori dai giri sbagliati da Redattore Sociale
Ragazzi normali di famiglie normali, che nel week end si scatenano alla ricerca dello sballo, che cadono nella rete
dell'esoterismo o all'improvviso si lasciano andare, abbandonano la scuola e il sogno di un futuro migliore. È questa la Roma
"invisibile" del disagio giovanile, una città popolata da adolescenti apparentemente senza problemi ma a un passo
dall'oltrepassare il limite, giovani non ancora da servizi sociali che, però, necessitano ugualmente di assistenza. E in
fretta. «È una fascia che urge di essere presa in carico - racconta don Giovanni Carpentieri, assistente ecclesiale
dell'associazione "FuoriDellaPorta" nel quartiere Cinecittà -. Non hanno una problematica chiara e visibile. Sono ragazzi che
studiano e portano avanti una vita apparentemente normale e che, però, hanno un fine settimana tragico, che fanno uso di
alcol o cocaina».
E proprio per dare un aiuto ai ragazzi in difficoltà, è nata l'associazione di via del Quadraro, che raccoglie intorno a sé
molti giovani del quartiere. «Noi questi ragazzi li andiamo a cercare nei loro ambienti. Cerchiamo di incontrarli nelle
discoteche o nelle piazze, come per esempio la famosa Campo de' Fiori al centro di Roma». Ad avere problemi non sono,
infatti, soltanto i ragazzi che vivono in periferia o nei quartieri più difficili, ma anche i giovani della cosiddetta "Roma
bene", che però, come non si stanca di ripetere don Giovanni, «non sta affatto messa bene». «È una che sta apparentemente in
piedi ma che, invece è più che mai messa in ginocchio da uno stile di vita e da comportamenti sbagliati, che possiamo
enucleare nella droga, nello spaccio veloce, nell'uso di alcol e tanto altro. Non sempre si tratta di abuso ma piuttosto di
uno stile di vita disordinato». A questi ragazzi oltre a una serie di corsi e iniziative, viene offerto anche un adeguato
supporto psicologico. «L'associazione ha la possibilità di ospitare per alcuni periodi i ragazzi che noi agganciamo -
continua l'assistente ecclesiale-. In particolare quelli che hanno necessità di essere tirati fuori dai loro giri. Persone
che a volte non manifestano devianze conclamate ma che hanno bisogno ugualmente di essere supportate e prese in carico. Qui
c'è una reale possibilità di accoglierli perché riprendano in mano la loro vita».
Tra le problematiche dilaganti che mettono a rischio il futuro di molti adolescenti a Roma e provincia, c'è anche quello
dell'abbandono scolastico. Una realtà che, secondo i dati resi noti di recente dall'assessore provinciale alla Formazione e
alle Politiche del lavoro Massimiliano Smeriglio, ogni anno coinvolge circa ottomila giovani. «A Roma la dispersione
scolastica è un fenomeno gravissimo - commenta don Giovanni -. Anche perché molto spesso coinvolge ragazzi già
destrutturati». Per cercare di aiutarli, i volontari dell'associazione si mettono a disposizione dando lezioni e ripetizioni
a chi ne ha bisogno. «Qui in periferia l'abbandono scolastico è molto diffuso - aggiunge la presidente dell'associazione
Simona Vasallucci -. Molti ragazzi terminano gli studi in terza media, oppure restano parcheggiati all'interno delle scuole
per un periodo e poi le lasciano, o ancora cambiano di continuo istituto a seguito di bocciature e non finiscono mai il
percorso scolastico. Le loro difficoltà sono spesso legate alla condizione familiare e al rapporto con i genitori, molti sono
figli di tossicodipendenti o di alcolisti e questo necessariamente lascia un segno nella loro infanzia, che li porta ad avere
espressioni di aggressività o a cercare lo sballo. Quello che manca è soprattutto una progettualità riguardo al futuro». Tra
le problematiche in aumento, rilevano i volontari dell'associazione, anche la violenza sulle donne e forme di devianza che
affascinano particolarmente i più giovani come l'esoterismo. «La famiglia è un'istituzione spesso assente - sottolinea don
Giovanni - i ragazzi sono lasciati soli, ed è facile che cadano in brutti giri».