Roma: lotta alla droga, tra prevenzione e formazione
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In città: Lotta alla droga, tra prevenzione e formazione
Presentati nei giorni scorsi i 31 interventi in programma per il 2012 sul fronte del contrasto alle tossicodipendenze. L'obiettivo: creare un
patto educativo tra istituzioni, scuola, famiglia e società civile di Emanuela Micucci
Uno sportello mobile nei campi rom. Poi, prevenzione nei nidi e negli asili. Quindi, formazione dei docenti e del personale scolastico alle
superiori. Ancora, contrasto della devianza e del disagio giovanile con il sostegno di parrocchie, associazioni e centri aggregativi. Queste
le nuove armi nella lotta contro la droga che l'Agenzia capitolina per le tossicodipendenze metterà in campo nel 2012. Una strategia a 360°
contro le dipendenze per andare oltre l'emergenza sanitaria del fenomeno grazie a un patto educativo tra istituzioni, scuola, famiglia e
società civile. Parole d'ordine: prevenzione e formazione.
In tutto, si tratta di 31 interventi da attivare a Roma secondo modi e tempi definiti in 11 bandi pubblicati nei giorni scorsi sul sito
dell'Agenzia. Importo complessivo: oltre 2 milioni e 378mila euro. Progetti mirati in vista dell'entrata in vigore, ad aprile 2012, del Nuovo
quadro dei Servizi al cittadino e che rispondono alla necessità dell'Agenzia capitolina sulle tossicodipendenze di rimodulare e adattare i
servizi di prevenzione e contrasto all'uso delle sostanze presenti in città. Immutati dal 2000, i servizi sono in difficoltà a rispondere in
maniera adeguata ed efficace alla continua evoluzione delle dipendenze.
I dati dell'ultima relazione annuale (2010) dell'Agenzia parlano chiaro. Il primo spinello a Roma si fuma a 9 anni, a 15 si sniffa la coca e
a 24 si passa all'eroina. Se l'età del primo contatto delle droghe è sempre più precoce, in media 19 anni, l'ingresso nei servizi per
disintossicarsi dalla dipendenza avviene solo dopo 20 anni dal primo utilizzo, a 36-40 anni di età, quando il fenomeno è cronicizzato. E
oltre la metà degli ospiti dei servizi stanziali dell'Agenzia, il 53%, utilizza più stupefacenti. Non solo. Il 60,2% delle persone prese in
carico dai servizi ha trascorso periodi di detenzione in carcere. Non va meglio la situazione lavorativa: il 79% non ha un'occupazione.
Un cambio di passo arriverà dalle azioni di prevenzione e formazione previste nei nuovi bandi. «Anche grazie alle risorse stanziate dalla
Regione Lazio - sottolinea Luigi Maccaro, presidente dell'Agenzia capitolina sulle tossicodipendenze -, Roma Capitale e l'Agenzia sono in
grado di offrire oggi alla città una vasta gamma d'interventi, diversificati per tipologia di utenza e finalità». «È sull'approccio culturale
che stiamo lavorando - insiste l'assessore capitolino alla Famiglia, educazione e giovani Gianluigi De Palo -. Per noi la tossicodipendenza
non è esclusivamente un problema sanitario bensì anche educativo, e in questa direzione vanno i nuovi bandi, la gran parte dei quali si
rivolge direttamente ai giovani per arrivare prima che un eventuale disagio si trasformi in devianza».
(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)