Roma: stangata sui tour alcolici in centro storico
Roma: stangata sui tour alcolici in centro storico
Movida, in arrivo l'ordinanza antivetro. Passo indietro sul divieto di bere alcolici fuori dai locali. Blitz della
Municipale: multati gli organizzatori e chiuso un pub. Offrivano decine di cocktail a soli 10 euro.
Il costo del biglietto era 20 euro. In cambio alcol a volontà nei pub del centro storico. Due comitive di giovani stranieri
sono stati bloccate mentre stavano per iniziare il loro tour dello sballo. In gergo «pub crawl», ovvero la moda anglosassone
di spostarsi da un locale all'altro consumando quanti più cocktail o shottini (piccoli «spari» di alcol) possibili. I vigili
urbani del I Gruppo, diretti dal comandante Cesarino Caioni, martedì sera hanno colto sul fatto due ragazzi che reclutavano
gruppi di stranieri (la maggior parte americani e inglesi) in piazza di Spagna e al Colosseo.
L'ordinanza varata dal sindaco due settimane fa sta iniziando a sortire i primi effetti. I due accompagnatori dovranno pagare
una multa di 100 euro a testa, così come il titolare del pub dove erano diretti. I vigili hanno sequestrato anche i volantini
e i dvd che venivano usati per pubblicizzare i tour alcolici. Il Municipio a questo punto dovrà decidere se chiudere il
locale per un periodo che può variare da tre giorni a due mesi. In caso di recidiva, al proprietario del pub sarà revocata
l'autorizzazione. Ieri mattina gli agenti della municipale hanno scovato un altro organizzatore, anche lui multato con 100
euro.
I locali dello sballo si trovano tutti nei classici luoghi della movida. Da piazza Navona a Campo de' Fiori, da Trastevere a
ponte Milvio. In genere le tappe sono tre, nell'arco di almeno quattro ore, dalle 22 alle 2 di notte. I ragazzi, tutti
stranieri, si presentano al bancone con una cartellino identificativo e iniziano a bere a più non posso. Poi escono e corrono
al pub «convenzionato» più vicino. E la sbronza continua. Alla fine della gita si riversano nelle strade completamente
ubriachi mandando su tutte le furie i residenti che vogliono dormire. Il pub crawl è un affare per chi lo organizza. Dietro
c'è una vera e propria filiera dello sballo. Una percentuale del biglietto se la intascano i «capoccia».
Una parte va agli accompagnatori, il restante ai proprietari dei locali a cui sono garantite decine di bevute ogni sera. I
primi effetti nefasti dei pub crawl si sono potuti toccare con mano il 13 dicembre del 2008, quando un turista irlandese
ubriaco che faceva parte di una comitiva di connazionali cadde nel Tevere dopo essersi sporto troppo dal parapetto. Intanto,
ieri il prefetto Pecoraro e il sindaco Alemanno si sono incontrati per discutere delle prossime ordinanze in tema di movida
sicura. Prefettura e Campidoglio pare siano intenzionati a riproporre l'ordinanza antivetro (vietata la vendita da asporto di
bottiglie di vetro) mentre quella antialcol (proibito bere alcolici fuori dai locali) al momento dovrebbe restare nel
cassetto.
Dario Martini