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Rovigo: la prevenzione inizia nelle scuole

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Il Paese dei balocchi non e' un bicchiere pieno

Partendo dalla lezione del paese dei balocchi, tratto dalla celebre favola di Collodi "Pinocchio", prende spunto un progetto che porta

proprio il nome del burattino in legno ed è rivolto a contrastare l'abuso di alcol e fumo nelle giovanissime generazioni polesane.
L'iniziativa è a cura dell'Interclub per il Polesine che coinvolge al suo interno i vari Rotary, Lions, Soroptimist, Kywanis, Panathlon oltre

ai Sert delle Ulss 18 e 19, all'Ordine dei Medici e associazione Orius.
Il progetto Pinocchio vede la preziosa consulenza del professor Luigi Gallimberti docente dell'Istituto di igiene e medicina di Padova.

Andrea Sivieri di Orius ha raccontato come si sia pensato a tre modi di agire indispensabile per rivolgersi con maggiore facilità ai ragazzi:

"Primo con un equipe di giovani che lavorano per i giovani e già questo consente un approcio molto agevole. Secondo il progetto ha costanza nel tempo, visto che durerà almeno tre anni. Terzo la consulenza di numerose persone qualificate".
Marcello Mazzo e Andrea Finessi, rispettivamente direttori dei Sert di Rovigo e Adria, hanno ricordato la valenza di "Pinocchio" come valore

aggiunto nel nostro territorio tenendo presente che in Italia i ragazzi iniziano a bere molto prima che negli altri Stati europei. "Nella

nostra nazione si inizia a 11 anni contro i 14 anni delle altre realtà continentali". Nicola Morini presidente dell'Interclub ha sottolineato

come il progetto nasca con il fine di prevenire l'abuso precoce di alcol nella fascia preadolescenziale che va dai 9 ai 13 anni. "Pinocchio

per noi è un nome che sintetizza la natura esatta del progetto - evidenzia Gallimberti - Il paese dei balocchi è paragonabile a quello che

sta succedendo in alcune famiglie dove il piacere viene usato per distrarre i figli ed essere più liberi da loro. Sono 2.000 i ragazzi ai

quali abbiamo fatto compilare un questionario. Dopo tre mesi ne facciamo compilare un altro per verificare se sono diminiuti l'interesse

verso alcol e fumo".
Sonia Chindamo è la psicologa alla quale è stato affidato il compito di monitorare le varie scuole della provincia. "La quasi totalità dei

ragazzi interpellati per l'alcoltest è sotto lo 0,50 e quindi nei limiti di legge. Questo è importante perchè vuol dire che le tabelle

apposte nei locali pubblici funzionano. L'8,50% aveva già avuto la patente ritirata, ma solo in due casi sono risultati positivi al nostro

etilometro". Gallimberti ha posto l'accento sul fatto che le famiglie sono il vero soggetto mancante nella rete di un grande lavoro.

L'assessore provinciale ai servizi sociali Leonardo Raito ha precisato che i 18enni di oggi sono molto diversi dai 18enni di un tempo.

"Cambiano i giovani e cambiano quindi i metodi che devono essere usati con loro".
Entro i primi di giugno saranno comunicati i risultati ottenuti sul campione di ragazzi interpellati l'estate scorsa alle uscite di

discoteche, bar, pizzerie, pub e concerti dai volontari della Orius

 

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)