Royal Free Hospital: un mese senza alcol, i benefici per il fegato
Un mese senza alcol: i benefici per il fegato
Astenersi dal consumare alcolici per 30 giorni permette al nostro corpo di riparare la maggior parte dei danni causati.
Tutti sanno che l’alcol fa male al fegato, e per chi ne abusa, a lungo andare, i rischi possono essere irreversibili. Ma anche chi solitamente non si definirebbe un grande bevitore non è immune ai problemi causati da questa sostanza, che ha un forte impatto sulla salute del fegato.
Secondo i medici dell’ospedale Royal Free Hospital di Londra, astenerci appena un mese dal bere qualsiasi genere di bevanda alcolica può fare «miracoli» per il nostro fegato.
Per la campagna Dry January (letteralmente «gennaio secco») i ricercatori hanno preso un campione di 102 adulti tra uomini e donne in buona salute e di un’età media di 40 anni. Prima di aderire alla campagna, ognuno dei partecipanti ha ecceduto l’apporto di alcol raccomandato dalle linee guida: 29 unità per le donne e 31 per gli uomini, pari rispettivamente a 15 e 10 unità in più rispetto alla quantità indicata.
Dopo un mese di astinenza, i risultati hanno rivelato una riduzione pari al 12.5% di rigidità del fegato – segnale di un problema – e un abbassamento del 28% di insulinoresistenza, cioè la sensibilità delle cellule all’azione dell’insulina.
«I risultati sono impressionanti», ha assicurato il professor Kevin Moore. «Se ci fosse un farmaco che facesse una cosa del genere avrebbe un valore di miliardi e miliardi di sterline. Abbiamo osservato anche una riduzione del 40% di grasso nel fegato dei partecipanti, oltre a circa 3 chili di peso corporeo, e un miglioramento del livello di colesterolo».
I risultati della ricerca sono stati accolti dal dipartimento per la salute del governo britannico, che ora si prepara a diffondere le nuove linee guida.
(...omissis...)
copia integrale del testo si può trovare al seguente link
http://www.bluewin.ch/it/lifestyle/style/2015/11/3/un-mese-senza-alcol--i-benefici-per-il-fegato.html
(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)