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Russia: iniziative di prevenzione contro l'alcolismo

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Per la prima volta la Russia riconosce la birra come bevanda “alcolica”

Nel 2013 in Russia la birra sarà considerata una bevanda alcolica a tutti gli effetti, e non potrà essere venduta dalle 11 alle 8 di sera. Un provvedimento voluto dal presidente Medvedev per frenare l’abuso di alcol nel Paese, emergenza che ogni anno miete 500mila vittime e provoca 30mila incidenti stradali.
«Bere la birra senza vodka equivale a buttare soldi al vento», si dice in Russia. Tanto che, fino a due giorni fa, non era nemmeno classificata come bevanda “alcolica”. Non c’era, cioè, l’obbligo di indicarne la gradazione nell’etichetta, così come tutti i soft drink inferiori ai 10 gradi.  Da ieri, invece, anche dalle parti di Mosca – dove mediamente un abitante trangugia una ventina di litri d’alcol l’anno e dove l’alcolismo uccide 500mila persone l’anno e provoca 30mila incidenti automobilistici – la birra sarà considerata una bevanda alcolica a tutti gli effetti. Proprio come la vodka.

Lo racconta il Telegraph, che spiega come il cambio di marcia sia parte di una strategia voluta dal presidente Medvedev, che comprende anche delle limitazioni temporali alla vendita, proibita tra le 11 di mattina e le 20, e il divieto di pubblicità televisiva. Niente più birra libera nelle stazioni, nei distributori di carburante, e nei chioschi per strada, canali che pesano sul 30% delle vendite della bevanda nel Paese. Secondo l’associazione locale dei produttori si tratta di un provvedimento che potrebbe portare l’effetto contrario: rendere più facile procurarsi vodka, in mancanza di alternative.

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)