Russia: nuova strategia anti-alcol
Russia: nuova strategia anti-alcol
fonte: Governo Russo
Qualche mese fa l'autorevole rivista scientifica "The Lancet", riprendendo una ricerca effettuata dalla European Centre on
Health of Societies in Transition di Londra, ha pubblicato un approfondimento sull'abuso di bevande alcoliche in Russia e
negli stai dell'ex URSS. Dai dati epidemiologici disponibili è emerso che il 43% della popolazione muore (anche precocemente)
per patologie legate all'abuso, per incidenti stradali o sul lavoro. Sono le complesse condizioni di vita e la disoccupazione
dilagante le cause principali che spingono gran parte della popolazione ad ingurgitare grandi quantità vodka, birra e
quant'altro possa inebriare. Oggi gli enti di ricerca sovietici stimano che, compiuti i quindi anni, il consumo procapite si
attesti sui 18 litri di alcol l'anno; quota abbondantemente oltre il doppio, rispetto al tasso critico fissato dalla World
Health Organization. Il Cremlino ha dunque predisposto una nuova strategia a contrasto del fenomeno (in fase sperimentale
attivata nella provincia di Mosca), che riduce drasticamente il periodo in cui i negozi possono vendere superalcolici al
pubblico. Con le nuove disposizioni entrate in vigore dal 1 settembre, i cittadini non sono più autorizzati ad acquistare
tali bevande dalle ore 22:00 alle ore 10:00 del giorno successivo (un aumento di tre ore rispetto al precedente periodo di
divieto). La proibizione, tassativa per gli esercizi commerciali, non è poi così coercitiva per i ristoranti ed i locali di
ritrovo che possono somministrare bevande alcoliche per una fascia più ampia di tempo. Il governo russo con questa campagna
anti-alcool si prefigge li dimezzamento entro il 2020 sia del consumo che dei decessi alcol-correlati, smantellando al
contempo la produzione e lo smercio illegale.