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Alcol e fumo di sigaretta: la Russia mette in campo strategie per combattere la dipendenza

fonte: The Russian Government
 

In Russia il consumo smodato di alcolici e di riflesso il fenomeno della dipendenza patologica sono problemi atavicamente radicati in ampi segmenti di popolazione. In base ad uno studio commissionato nel corso del 2012 dal Ministero della Salute della Federazione Russa (e condotto da un network composto dai più autorevoli centri di ricerca del paese) e successivamente pubblicato su “The Lancet”, emerge che il 53% di tutti i decessi in un’età compresa tra i 15 ei 55, sono alcol correlati. Grazie a questa rilevazione è quindi possibile stimare che più di tre milioni di russi (tutte persone in età di lavorativa) hanno perso la vita nell’ultimo decennio per aver alzato troppo il gomito. Purtroppo, dinamiche connesse all’antropologia culturale di quest’area ed il clima rigido che imperversa per molti mesi in queste latitudini, fan si che i sovietici bevano più del doppio rispetto ai parametri stabiliti dalle autorità sanitarie internazionali. Premesso ciò, al fine di arginare questa piaga il Governo Putin ha recentemente varato un aumento della tassazione sui prodotti alcolici (e tabacchi); una nuova tassazione entrata in vigore dal primo gennaio del 2014. Difatti, il prezzo della vodka è salito quasi del 17%, mentre le sigarette quasi del 20%. Oggi la bottiglia più economica della bevanda tradizionale russa (a 40 gradi) costa 199 rubli (4 euro). Ancora basso il costo medio di un pacchetto di sigarette: 52 rubli (un euro). Un’ulteriore rincaro per l’alcol è in agenda per la prossima estate. In particolare la vodka vedrà il prezzo salire del 10,5% fino a 220 rubli per bottiglia. Queste azioni sono da ricondursi  misure e strategie nazionali di contrasto alle sostanze d’abuso intraprese da Mosca.

http://www.droganews.it/news/2128/Alcol_e_fumo_di_sigaretta%3A_la_Russia_mette_in_camp.html

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)