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Russia: un laser contro l'alcol al volante

Russia: un laser contro l'alcol al volante


Un laser contro l'alcol al volante. Dalla Russia con terrore per chi è abituato a guidare dopo aver alzato un po' il gomito,

arriva l'innovazione che potrebbe rendere più efficaci i controlli sulle strade.
Anche se questo congegno sarà a disposizione della polizia stradale russa tra poco più di un anno, se adottato anche nel

nostro Paese l'alcol-laser è destinato a cambiare la vita di molte persone. Se si considera che solo l'anno scorso le vittime

di incidenti stradali sono state 4.000, sappiamo già che una buona parte di queste, spesso giovani, sono morte a causa dell'

eccesso di alcol. Perché chi guidava viaggiava a una velocità troppo elevata, perdendo poi il controllo dell'auto. Più del

quaranta per cento dei morti per strada hanno meno di 25 anni.
Secondo quanto riporta il quotidiano francese le Monde, l' "Alcolaser" è stato progettato a San Pietroburgo dalla Laser

System e presentato a Mosca solo ieri. Il suo funzionamento è molto semplice: l'apparecchio è dotato di un laser che capta i

vapori dell'alcol a distanza, anche se l'auto sfreccia a 120 chilometri all'ora. Uno strumento in grado di beccare chi ha

bevuto anche un solo bicchierino di vodka.
Trattandosi di un laser sicuramente in molti si chiederanno se sia dannoso, ma a quanto pare non dovrebbe avere

controindicazioni di sorta, né per chi guida né per chi lo utilizza.
Campagne di sensibilizzazione, norme più severe, migliaia di patenti ritirate, hanno contribuito a ridurre gli incidenti

mortali in Italia ma non sono riusciti a risolvere il problema.
Le polemiche non sono mancate. C'è chi sostiene che la soglia limite sia troppo bassa e che la riabilitazione nei Sert sia un

incubo che costringe molte persone a trovarsi gomito a gomito con tossicodipendenti solo per "un paio di bicchieri di vino".

Dall'altro lato ci sono quelli che chiedono un ulteriore inasprimento delle norme, magari perché hanno perso un proprio caro.
La domanda di fondo resta, maggiori controlli, norme più severe, sono la soluzione del problema? E se non lo sono, qual è la

strada giusta?