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Salute, Fazio presenta il piano triennale per la prevenzione

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È pronto e attende solo il via libera da parte dei tavoli tecnici il piano triennale per la prevenzione nazionale curato dal ministero della Salute. Tre i livelli previsti, particolare attenzione alle vaccinazioni

ROMA - Il nuovo piano triennale per la prevenzione nazionale è pronto: il via libera da parte dei tavoli tecnici è già arrivato e ora si attende quello dei tavoli politici, ma il primo gennaio 2010 partirà. Al centro del progetto tre livelli di prevenzione, primaria per tutti, secondaria per le fasce a rischio e terziaria contro il riacutizzarsi delle malattie croniche. Nuovo, inoltre, il "taglio" del piano rispetto al passato: "Per la prima volta la persona sarà al centro degli interventi di prevenzione e delle prestazioni sanitarie". Ha scelto la cornice del forum Sanit 2009 in corso a Roma il viceministro alla Sanità Ferruccio Fazio per presentare in anteprima le linee generali che caratterizzeranno il nuovo Piano nazionale per la prevenzione.
Intervenuto dal palco da dove il Sanit è stato inaugurato alla presenza del presidente della Regione Lazio Piero Marrazzo, Fazio ha illustrato alla stampa i principi del nuovo piano. "Puntiamo innanzitutto su tre livelli di prevenzione - ha spiegato il viceministro - il primario è di tipo universale e riguarda tutti i cittadini. Rientrano all'interno di questo ambito una serie di interventi: le farmacie, ad esempio, diventeranno presidi socio sanitari dove, tra due mesi, si potranno fare prelievi e attività di prevenzione. Penso poi agli stili di vita come sport, fumo, alcol e dieta: per stimolare l'attività fisica è già pronto un piano specifico per gli anziani". Infine - ha aggiunto Fazio - è da noi molto sentita la questione delle vaccinazioni, quella degli infortuni e quella della prevenzione da contaminazioni da agenti chimici oltre che quella dei test generici". L'obiettivo, ha ricordato il viceministro, è quello di "far restare i pazienti negli ospedali il meno possibile e spostare l'attività di prevenzione e cura sul territorio partendo dai medici generici.
Fazio ha poi parlato degli altri due livelli di prevenzione. "Il livello secondario - ha detto - riguarda una serie di fasce stratificate di cittadinanza considerate a rischio per le quali bisogna favorire test di diagnosi precoci stimolando la domanda espressa e non quella indotta. Senza scordare il problema della salute mentale che è un nodo da risolvere. Il terzo, infine, è quello relativo alla prevenzione delle complicanze di malattie, in particolare croniche. Su questo punto - ha concluso Fazio - il piano prevede l'uso della medicina preventiva, un concetto nuovo ed innovativo che tende a scoprire i fattori a rischio ai fini della riacutizzazione della malattia. Su quest'ultimo livello c'è, da parte nostra, grande attenzione anche perchè già oggi stimiamo che il 35% della popolazione over 65 abbia malattie croniche. Un numero destinato a salire nel 2050 al 40%. Il fine è far invecchiare bene le persone, impedendo la riacutizzazione delle malattie evitando, ove possibile, l'ospedalizzazione".