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Salute: in Italia ogni anno 400 morti annegati, sotto accusa l'alcol e i suoi effetti

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Salute: in Italia ogni anno 400 morti annegati, 20% stranieri

In Italia ogni anno muoiono 400 persone per annegamento. Praticamente più di una al giorno, soprattutto uomini tra i 35-50 anni. Circa il 20% degli annegati è straniero, spesso si tratta di rumeni e marocchini che hanno bevuto prima di tuffarsi in laghi o fiumi. Questi i dati presentati oggi a Roma dall'Istituto superiore di sanità (Iss) nel corso del convegno 'La prevenzione degli annegamenti in acque di balneazione'. Tra le maggiori cause degli annegamenti, secondo gli esperti: sottovalutazione del pericolo, atteggiamenti esagerati, superamento delle proprie capacità fisiche ma anche abuso di alcol.Negli ultimi 30 anni il numero di decessi è diminuito da 1300 persone nel 1970 a circa 400 nel 2010. Un calo costante ma stabile negli ultimi 13 anni. A incidere sulla riduzione: l'informazione, il miglioramento nelle tecniche di salvataggio e le nuove norme sulla sicurezza. "Sono migliorate le tecniche di salvataggio e le operazioni di soccorso medico - afferma all'Adnkronos Salute Marco Giustini epidemiologo del Dipartimento di ambiente e prevenzione primaria dell'Iss - cerchiamo ora di capire come migliorare ancora di più la sicurezza sulle spiagge". Secondo i dati presentati circa la metà degli incidenti avviene in mare, il resto nei laghi e nei fiumi, dove secondo gli esperti i rischi di annegamento sono maggiori a causa della mancanza di bagnini. Nel corso dell'evento è stata infine sottolineata l'importanza ad assumere comportamenti corretti prima di entrare in acqua.

Ad esempio: fare attenzione ai segnali di divieto, allo shock termico, alla digestione e all'abuso di alcol.


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)