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SAMHSA: rischio droghe, la percezione tiene lontano dall'uso

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Rischio droghe, la percezione tiene lontano dall’uso

La percezione del rischio associata all’uso di sostanze è un importante fattore determinante la probabilità di sperimentazione delle stesse durante l’ adolescenza. La maggior parte degli adolescenti, indipendentemente dalla fascia di età, risulta avere una forte percezione del rischio associato all'uso di cocaina, eroina e LSD. Tuttavia, all’aumentare dell’età, si riduce la percezione del rischio rispetto all’uso di marijuana e alcol, aumentando quindi le probabilità di utilizzo. Il SAMHSA ha condotto un’analisi  trasversale tra il 2002 e il 2011 delle variazioni nel tempo della percezione del rischio e dell’uso di droghe in campione di adolescenti americani (12-17 anni).
Dai dati emerge che tra il 2002 e il 2011 è aumentata la percentuale di adolescenti (dal 38% al 40,7%) che percepiscono come rischioso il binge drinking e, nello stesso periodo, è diminuito il tasso di binge drinking dal 10,7% al 7,4%. Tra il 2007 e il 2011 si è ridotta, invece, la percezione del rischio associata alla marijuana (da 54,6% a 44,8%), e parallelamente si è osservato un aumento dell’uso mensile (da 6,7% a 7,9%). Nel 2011, inoltre, l’uso di sostanze nell’ultimo mese è ridotto tra gli adolescenti che esprimono la percezione di un alto rischio legato alle droghe rispetto a coloro che hanno una bassa percezione. Le femmine tendono ad essere più sensibili dei coetanei rispetto alla pericolosità del binge drinking e dell’uso di marijuana, mentre non emergono differenze di genere rispetto alle altre sostanze illegali. Infine, gli adolescenti più giovani (12-14 anni) riferiscono una maggiore percezione del rischio rispetto ad alcol e marijuana, se confrontati con gli studenti di 15-17 anni, ma una percezione minore rispetto a cocaina, eroina e LSD.

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)