Sandanielese: 16 i gruppi Acat attualmente attivi
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Sono 16 i gruppi Acat del Sandanielese, 4 nella sede principale della cittadina, 2 a Treppo, 2 a Buja, 2 a Colloredo, 3 a Majano, uno a Forgaria, 2 a Ragogna. Ogni realtà riunisce 10 famiglie che si incontrano settimanalmente per crescere insieme e affrontare (con l'aiuto di un servitore), i disagi legati a dipendenze da alcool, fumo e droghe. «Non parliamo di malattia, per cui si deve ricorrere al medico, ma di situazioni a rischio - dice il segretario, Giorgio Floreani -; non parliamo di pazienti ma di persone. In gruppo i problemi diventano meno pesanti, si riesce a maturare sotto molti aspetti. Per questo anche chi è uscito dal tunnel continua a frequentare le riunioni, anche per dare forza a chi è appena arrivato».
Grazie alla positività del metodo adottato, è ottima la percentuale del recupero: nel 65-68% dei casi la situazione a rischio rientra (si arriva fino all'80% se si comprende anche chi, tornato in carreggiata, non frequenta più il gruppo). «Nel corso degli anni le situazioni sono mutate - dice Floreani -; un tempo esisteva solo l'alcool e le famiglie si presentavano agli incontri in modo completo, genitori e figli. Oggi i nuclei sono disgregati, le coppie spesso separate, le persone sole; cresce il numero dei giovani che soffrono per disagi da dipendenza, non solo per il bicchiere ma anche per le droghe». Ci sono multiproblematiche psicologiche che rendono complesso e sempre più prezioso il lavoro volontario dell'Acat. Tante le donne coinvolte dal disagio dell'alcool, anche se il problema è più nascosto (la donna tende a bere in casa) ma sono anche le prime a riconoscere di aver bisogno di aiuto. In aumento pure, nei gruppi, gli extracomunitari/stranieri: «un segno positivo, sotto un certo punto di vista. Anche questa è integrazione: qui ci si confronta in modo costruttivo, in una condizione di eguaglianza, al di là della situazione sociale e culturale».