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Sardegna: cresce l'allarme alcol tra le donne, seicento aborti l'anno nell'isola

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Donne, cresce l'allarme alcol. Seicento aborti l'anno nell'isola

di Pier Luigi Piredda e Tamara Peddis

SASSARI La bottiglia di birra in mano fuori dai locali è ormai diventato quasi un rituale per le teenager. Bere come i ragazzi, fino a sbronzarsi. Anzi, facendo a gara a chi si arrende prima, tanto poi a fine serata qualche amica a casa ti riaccompagnerà. Ma tardi, molto tardi, magari quando il sole, del giorno dopo la notte in discoteca, sta già scaldando la vita e nel frattempo la sbornia è stata smaltita. Almeno il tanto necessario per non cadere appena rientrata a casa ed evitare che i genitori si rendano conto della situazione e si preoccupino. E la storia andrà avanti fino a quando l'alcol non diventerà compagno di vita.


Il sorpasso. Una volta in Sardegna c'era un detto che, tradotto dal dialetto, diceva: "se non bevi non sei uomo". Ma con la parità dei sessi, il detto sta finendo nel dimenticatoio. Perchè la donna ha fatto un recupero clamoroso e, dai dati che emergono dalle ricerche delle varie associazioni e dai Serd (Servizi dipendenze) delle Asl, il sorpasso è sempre più vicino. Un primato poco piacevole, che gli esperti stanno cominciando a studiare in maniera più approfondita, perchè il fenomeno delle donne che abusano di sostanze alcoliche sta ormai trasformandosi in piaga sociale. Una volta si diceva che le donne che bevevano erano soltanto quelle sole e depresse, ma le percentuali di donne in trattamento per alcolismo fanno emergere una realtà molto diversa e difficile da inquadrare. Se una volta lei beveva per disperazione e lo faceva in casa, da sola, evitando di farsi vedere ubriaca per strada, adesso l'alcol ha cancellato i freni inibitori e vedere una donna che cammina barcollando per la strada, magari con una bottiglia in mano, nel fine settimana sta purtroppo diventando quasi normalità.
Donne e alcolismo è un binomio in continua espansione. Le donne che bevono sono prevalentemente giovanissime, poi più avanti con l'età molte sono casalinghe ed è anche incredibilmente alta la percentuale delle mamme che fanno abuso di alcolici.


Fetopatia alcolica. Un problema che scatena altri problemi visto che, attraverso le donne alcoliste in stato di gravidanza, si provoca il fenomeno della "fetopatia alcolica": la sofferenza fetale causata dall'abuso alcolico materno. Assumere alcolici in gravidanza espone il feto a gravi malformazioni e al ritardo mentale, mentre la gestante corre il rischio di aborti spontanei e parti prematuri. Per questo motivo, il divieto di bere alcolici durante la gravidanza è assoluto e i medici non raccomandano soltanto di evitare l'abuso, ma ne vietano proprio il consumo. In questo periodo, il divieto si è trasformato in problema di dimensioni incontrollabili visto che in Sardegna sarebbero oltre 65 i bambini che ogni anno nascono già affetti da "fetopatia alcolica". E ancora più drammatico è il dato relativo agli aborti spontanei che sarebbero causati dall'abuso di sostanze alcoliche: oltre 600.


Convegno. L'argomento dell'alcolismo femminile è stato affrontato a Iglesias in un convegno organizzato dalla Società operaia di mutuo soccorso e dalle associazioni di donne "La Mandragola" e "Amici della vita". Un fenomeno che nel Sulcis è particolarmente sentito visto che gli alcolisti sono circa 4000 mila e la metà sono donne: molte giovanissime, ma soprattutto casalinghe e mamme con un età compresa tra i 30 e 35 anni. I motivi. «Perché bevono? - ha detto Giorgio Madeddu, medico e presidente dell'associazione Amici della vita -. Perché dicono di sentirsi frustrate e la loro vita non ha un senso». E il problema economico pesa come un macigno perché è sicuramente un aggravante, anche se non è all'origine del fenomeno. «In Sardegna gli alcolisti sono oltre 40mila - ha continuato l'esperto -, una piaga sociale. Ma per quanto riguarda le donne, la situazione è pericolosa dal punto di vista sanitario, soprattutto per quelle in stato di gravidanza». «La fetopatia alcolica è potenzialmente prevedibile - ha insistito Giorgio Madeddu -, ma è irreperibile nei trattati di medicina e quindi non ci sono attualmente delle diagnosi specifiche che, sulla base del rapporto causa effetto, riescano a stabilire se una malformazione o un ritardo mentale del bambino siano stati causati dal consumo degli alcolici della mamma durante la gestazione».


Bambini. «Sulla base dei numeri diffusi dal ministero della Sanità - ha continuato il presidente di Amici della vita - in Italia nel 2010 sono nati 566mila bambini, di cui 13mila in Sardegna. Considerando che, su 100 fecondazioni rilevate, una su tre si interrompe per aborto spontaneo, si possono fare delle proiezioni: sono così prevedibili 2800 bambini affetti da fetopatia alcolica e 28mila aborti spontanei provocati da abuso alcolico». «Per sconfiggere questa piaga - hanno sottolineato Giorgio Madeddu, Antonio Barracca e il presidente dell'Ordine dei medici del Sulcis, Mondino Ibba - è fondamentale approntare un programma di prevenzione e di diagnosi precoci. I problemi del bambino con fetopatia alcolica purtroppo si evidenziano in seguito».


Le proposte. E subito sono fioccate le proposte per arrivare a una normativa legislativa preventiva efficace: campagna informativa nazionale orientata al superamento dei pregiudizi presenti in buona parte degli italiani sull'alcoldipendenza, che è ancora oggi sinonimo di vergogna e di colpa, che scoraggiano le richieste d'aiuto. Corsi scolastici informativi. Sensibilizzazione della coppia, a partire dal medico di famiglia, al consultorio, al ginecologo, ai servizi sociali, sulle drammatiche conseguenze che l'abuso di alcolici può avere sulla donna in stato gravidanza. Riportare su ogni bottiglia o contenitore di bevande alcoliche, come già fatto sui pacchetti di sigarette, frasi tipo: "L'assunzione di alcolici in gravidanza espone il feto a gravi malformazioni e al ritardo mentale e la gestante rischia l'aborto e il parto prematuro". E infine, l'aggiornamento del decreto ministeriale del 10 settembre 1998 con l'esenzione per due accertamenti diagnostici fondamentali: il gamma glutamil transpeptidasi e il transferrina desialata, preziosi rilevatori di abuso alcolico in funzione preconcezionale, in caso di aborti ripetuti e all'inizio della gravidanza.


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)