Sassari: Acat e le famiglie unite contro l'alcol
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Si è parlato di alcool, ma non solo, nel Teatro comunale di via XXV luglio, in un incontro promosso dall'assessorato ai
Servizi Sociali. Dopo il saluto del sindaco Tonino Orani e dell'assessore Giovanna Scanu, alla presenza di un numeroso
pubblico, i responsabili dell'Acat (associazione club alcolisti in trattamento "Camminiamo Insieme" di Sassari) hanno
illustrato i motivi che hanno originato la nascita, nel 2001, di una onlus al servizio dei club Cat (Club alcoolisti in
trattamento). «Si sentiva - ha sottolineato Paolo Loffredo, medico e membro dell'Associazione - l'esigenza di un
coordinamento tra i vari club per una migliore organizzazione». Dopo una serie di toccanti testimonianze di tanti
protagonisti del percorso di trattamento, è stata la volta dei "Servitore insegnante", figura nata per facilitare l'approccio
al Club e la conseguente guida durante il percorso di trattamento.(*) Queste persone, animate dalla volontà di aiutare che ha
difficoltà a uscire, con le sole proprie forze, dal tunnel della dipendenza, si sono trovate, in condizioni di ricevere. Da
alcuni interventi si è scoperto che non sempre l'alcoolista è un incorreggibile bevitore ma, se si riesce ad allacciare un
corretto rapporto di fiducia si ottengono risultati sorprendenti e definitivi. Le cronache parlano di incidenti causati da
chi guida in stato di ebbrezza e il conto che la società è chiamata a pagare in vite umane è altissimo. La prevenzione e la
creazione di momenti propedeutici al recupero diventano un'esigenza. Tra i presenti all'incontro anche Marcello Oggianu,
medico di base a Ittiri, che ha animato il dibattito evidenziando che, in presenza di un familiare che fa abuso di alcool, a
segnalare la situazione è quasi sempre la moglie. «Se, però, l'interessato non viene coinvolto nel processo di recupero, a
poco servono le terapie, rendendo lo sforzo dei familiari e del medico pressoché inutili. Occorre - ha sottolineato Oggianu -
esaltare quest'iniziativa che punta proprio a rendere il paziente protagonista in un percorso in cui la figura del medico è
supportata dall'aiuto del familiare. Che tramite il Club può rappresentare quel valore aggiunto, quell'anello mancante, che
spesso determina la volontà di smettere». Per la costituzione di un club è sufficiente che due nuclei familiari decidano di
aderire all'Acat, informazioni gli interessati possono telefonare allo 079 445222, Servizi sociali del Comune.