Scappai di casa e creai una banda per furti, rapine e spaccio...
Scappai di casa e creai una banda per furti, rapine e spaccio... ricevetti una coltellata diretta al petto... mia figlia morì a soli sei mesi... mi arrestarono per due rapine a mano armata ed io...
Mi sono sempre considerato il cosiddetto ragazzo difficile.
Già da bambino ero un ribelle, e ciò mi ha portato a combinarne di ogni genere.
I miei genitori si sono separati presto, dopo litigi e urla, ed io avevo solamente 8 anni e mi ritrovai ad imparare da solo molte cose.
Crescendo incominciai a frequentare brutte compagnie, e già all'età di 12 anni uscivo con ragazzi più grandi.
Un anno dopo scappai di casa con quei soldi che avevo guadagnato dallo spaccio di fumo hashish, ed iniziai a fare una vita sbandata tra eroina e cocaina; il primo buco me lo fece un ragazzo molto più grande e quest'esperienza mi piacque molto e così continuai ad abusare di sostanze lontano da casa.
Ogni tanto telefonavo ai miei genitori per dire che andava tutto bene ma non svelavo mai dov'ero fuggito.
Maturando ritornai a casa magro e con il viso scavato, e mio padre mi prese a lavorare con lui, avevo 14 anni: io però non avevo smesso di usare eroina e mio padre sospettava qualcosa; gli dissi che fumavo molto hashish ed all'iniziò lui ci credette o almeno fece finta di crederci.
Il lavoro proseguiva bene ed i soldi dello stipendio venivano investiti sulla droga per poter spacciare e farne molti di più.
Così, ormai sedicenne, creai una piccola gang con gente sempre più grande per organizzare dei furti e delle rapine e, come ho già detto, lo spaccio.
Tutto andava bene (se così si può dire) fino a che non feci la prima overdose, la prima delle tante.
A quel punto mio padre mi beccò in pieno mentre mia madre, che mi vedeva di rado, non seppe nulla. Mio padre subito reagì come un fallito poi sfogò la sua rabbia su di me spaccandomi 3 costole ma non fu questo a fermarmi.
Continuai a lavorare facendo molta attenzione a non farmi sorprendere fuso da qualche sostanza: ormai vivevo una doppia vita, il lavoro con mio padre e lo spaccio unito alle rapine.
A 19 anni ero in competizione con le bande latine per l'invasione del territorio, di lì scaturirono numerose risse con accoltellamenti annessi. Un giorno ricevetti una coltellata diretta al petto ma con la mano sinistra feci scudo: finii in ospedale per il taglio di 3 tendini ed un nervo.
Dopo la riabilitazione ritornai alla vita di strada e a 20 anni la mia compagna rimase incinta e decisi così di togliermi la roba, la coca, la ketamina ed il metadone in tutta fretta stando male per un mese e mezzo.
Dopo sei mesi dal parto la bambina venne a mancare mentre io, che ero il padre, non ero presente... così decisi di procurarmi un suicidio in vena con tre grammi di eroina ma fui salvato da 7 fiale di narcan, defibrillatore ed un'iniezione di adrenalina.
Salvo per miracolo decisi di non usare più sostanze ma di continuare con i reati: a 22 anni mi arrestarono a causa di due rapine a mano armata di qualche tempo addietro e mi diedero 5 anni e 5 mesi che passai metà in carcere e gli ultimi 2 anni in comunità dove migliorai molto.
Ora mi mancano 3 mesi e mezzo per uscire in obbligo di firma per 8 mesi; io ho dei progetti da portare avanti e lo farò.
Continuerò con il mio proposito di non usare sostanze e cercherò di ricostruire piano piano la mia vita.
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