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Scomparso, ritorna dopo due giorni

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Ieri mattina Angiolini ha raggiunto la famiglia. Aveva ingerito alcolici e sonniferi. Paura per il nonno della Torre introvabile nonostante le ricerche.

CORRIERE DELLA MAREMMA 05.04.2009
FOLLONICA Per due giorni non ha dato più notizie di sé. E' "fuggito" di casa Vittorio Angiolini, il "nonno" della Torre dell'Orologio: si è allontanato dall'edificio pericolante dell'ex Ilva in preda a una crisi di panico procurata dalle troppe tensioni che lo tormentano da quando, due settimane fa, il tetto dell'abitazione di proprietà del Demanio è crollato per un incendio divampato dalla canna fumaria di una stufa. Nonostante le stanze del fabbricato siano inagibili, il settantenne, la moglie e la figlia hanno deciso di restare con i due nipoti nella Torre dell'Orologio firmando un foglio di assunzione di responsabilità: quello è l'unico riparo che hanno, il Comune non può aiutarli. La crisi di nervi La decisione di sparire l'ha presa giovedì, in un momento di collera. Una piccola lite in famiglia dopo l'ennesimo sopralluogo dei tecnici dell'Agenzia demaniale: le autorità hanno chiesto alle due famiglie di lasciare la Torre dell'Orologio che deve essere murata per motivi di sicurezza, ma gli inquilini si sono rifiutati. E dopo è scoppiato il caos: "All'ora di pranzo - ha raccontato la figlia di Vittorio Angiolini - mio padre è andato via in macchina nel bel mezzo di una crisi di nervi: di solito quando si agita sbatte la porta, ma dopo alcune ore torna e chiede scusa. Ci siamo iniziati a preoccupare con il calare della sera. Ha passato la notte fuori". Nessuna traccia Così sono scattate le ricerche, durate per tutta la giornata di venerdì. "Abbiamo mobilitato gli amici cacciatori per perlustrare tutte le macchie della zona - ha raccontato la donna - Mio padre conosce boschi e campagne come le sue tasche. In più, con l'aiuto di alcuni conoscenti, sono andata a cercarlo a Scarlino, a Gavorrano, a Venturina e persino a Populonia. Abbiamo temuto il peggio". In serata è scattata anche la denuncia di scomparsa alla Tenenza dei carabinieri: le forze dell'ordine hanno collaborato alle ricerche. Nella Fiat Panda l'uomo conserva le medicine per il diabete e per la pressione, ma aveva lasciato a casa i soldi e il cellulare. "Per un attimo - ha ammesso la figlia - abbiamo pensato che si fosse allontanato con una delle armi da caccia regolarmente denunciate". Un'ipotesi che ha accresciuto le ansie dei familiari e ha spinto le autorità a prendere alcune precauzioni, con gli uomini della Polizia municipale a sorvegliare gli accessi al Comune. E invece pare che Vittorio Angiolini fosse disarmato. Il ritorno a casa Ieri mattina, intorno alle 9, proprio quando i parenti stavano già per riprendere le ricerche, l'uomo è tornato a casa. "Ci ha raccontato - ha continuato la figlia - che si era addormentato in macchina dopo aver bevuto qualche bicchiere di troppo e aver ingerito alcune gocce di sonnifero per dormire: non voleva più pensare a niente. Diverse ore di sonno e, al risveglio, non riusciva più a trovare la strada di casa. Deve aver perso l'orientamento. Il suo comportamento non è giustificabile: tutti qui abbiamo gli stessi problemi, ma nessuno si è mai permesso di far soffrire gli altri per l'incapacità di affrontare la vita. Lo abbiamo mandato via". Alla Torre dell'Orologio la pace non è di casa: un'altra discussione e il settantenne è salito in macchina e se ne è andato