Scoperto a Napoli il "drive in" della droga
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Venticinque ordinanze di custodia cautelare Spacciavano nella zona del «Quadrilatero delle carceri», vecchia roccaforte del clan Gionta, dandosi il cambio per coprire l'intera giornata in un vero e proprio supermarket della droga. Il «drive in» degli stupefacenti, come l'hanno definito gli inquirenti, è stato smantellato ieri dalla polizia che ha eseguito all'alba le 25 ordinanze di custodia cautelare (21 arresti e 4 notifiche in carcere) emesse dalla Procura di Torre Annunziata in collaborazione con il Tribunale dei Minori, visto che due indagati sono minorenni. Gli arresti sono arrivati al termine di una lunga indagine coordinata dal procuratore capo Diego Marmo e dall'aggiunto Raffaele Marino i quali, per evitare la sorveglianza delle sentinelle che avvertivano gli spacciatori, hanno fatto piazzare una telecamera in un'auto in sosta a Largo Pescatore. E quelle immagini hanno mostrato uno scenario di quotidiana convivenza con l'illegalità, in cui i bambini vanno a giocare con gli spacciatori e ricevono da loro dei soldi, mentre la titolare di una friggitoria porta pizze calde al pusher di turno per evitargli di dover abbandonare l'attività per pranzo e cena.«In questo territorio - spiega il procuratore aggiunto Marino - il traffico di sostanze stupefacenti costituisce l'unica fonte di reddito di interi nuclei familiari che prosperano nell'illegalità». E di sostentamento dalla vendita di cocaina, hashish e crack ne arrivava molto: il commercio andava avanti per tutta la giornata con spacciatori che si alternavano in turni da dieci ore ciascuno per servire circa mille clienti al giorno con un incasso medio quotidiano di 50.000 euro. Cifre che rendevano l'incrocio tra via Castello, via Bertone e Largo Pescatore una delle piazze di spaccio più grandi della Campania, che doveva chiaramente agire con la benevola benedizione del clan Gionta.
I clienti erano di tutte le età, dai ragazzini agli anziani, ma l'angolo dello spaccio era anche un luogo di ritrovo per le persone della zona, che si intrattenevano con il pusher di turno, e lo avvertivano dell'eventuale arrivo di auto delle forze dell'ordine che, infatti, trovavano l'angolo sempre deserto.
Le immagini della polizia mostrano episodi surreali, come quando Pasquale Romito, detto «o Turco», ruba l'antenna della radio a un cliente distratto dallo spacciatore durante l'acquisto, ma anche l'inquietante arrivo di clienti accompagnati da bambini che, spiega Marino, «vedevano gli enormi guadagni di queste persone con il minimo sforzo e li consideravano come degli eroi».