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Scozia: whisky più caro contro l'alcolismo

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La Scozia, patria del whisky, è in preda a polemiche fra il governo locale, che vorrebbe combattere
l'abuso e l'alcolismo alzando il prezzo del pregiato liquore tramite una politica di prezzi minimi per ogni unità di alcol, e il conservatori che si oppongono gridando ai quattro venti la morte della prestigiosa industria dello Scotch.
I conservatori - si legge oggi sul sito online della Bbc - accusano il primo ministro scozzese, Alex Salmond, di avere paura a uscire allo scoperto con il suo piano. Secondo il leader dei Tories scozzesi, David McLetchie, se Salmond dovesse seguire il consigli in proposito della British Medical Association e dell'Università di Sheffield, in Inghilterra, dovrebbe imporre un prezzo di 50 pence per ogni unità di alcol. Non c'è quindi da stupirsi, secondo il conservatore scozzese, che il premier sia «terrorizzato» dal prendere una decisione. Invitandolo a uscire allo scoperto e a esporre la reale entità del suo piano contro l'alcolismo, McLetchie dichiara che «Salmond è il distruttore, non il salvatore dello Scotch», evocando la perdita di «centinaia di posti di lavoro nell'industria del whisky.
«Ridicolo», ribatte il segretario alla giustizia del governo di Edimburgo, Kenny McAskill: «La politica dei prezzi minimi non toccherà l'industria dei prodotti di eccellenza, ma è mirata invece a mettere fine ai prezzi a buon mercato che stanno alimentando l'abuso e aggravando il rapporto sbilanciato della nazione (scozzese) con l'alcol«. L'industria dello Scotch, dice McAskill, è un'industria di eccellenza di cui la Scozia va fiera.