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Sempre più bambini dipendenti dai tablet

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Sempre più bambini dipendenti dai tablet


Smartphone, tablet, computer e consolle varie creano dipendenza, questo è assodato. Si chiamano dipendenze senza sostante e i servizi psichiatrici delle Asl italiane le conoscono da tempo. La novità è un'altra: l'età dei 'dipendenti'.


Gli esperti parlano di un fenomeno pericoloso perché coinvolge non solo teen-ager, ma bambini di 6, 7, 10 anni. Sono i figli della tecnologia, hanno imparato presto a 'smanettare' con il telefonino dei genitori o dei fratelli più grandi, poi sono passati al computer (c'è chi lo usa già a 3 anni con regolarità) e ai videogiochi, inclusi i social network sugli smartphone.


L'avanzata della tecnologia non è indolore. Le conseguenze di un uso eccessivo e massiccio dei dispositivi elettronici a scapito del gioco all'aria aperta, di giochi tradizionali o di gruppo o della pratica di uno sport o di un hobby possono essere gravi. Gli psichiatri gettano l'allarme sul fenomeno, sottolineando che la dipendenza da tablet o dallo schermo in genere produce disturbi cognitivi e di apprendimento e persino alcune carenze nella memoria dei più giovani.


Da tempo le Asl italiane ne discutono e sono usciti anche alcuni dati: oggi il 62.4% dei bambini (6-14 anni) possiede un cellulare, ben l'85% di ragazzini tra i 12 e i 18 anni ha un profilo su Facebook (spesso con età fasulla visto che il social network vieta l'iscrizione ai minorenni) e, altro dato significativo, il 50% degli under 18 passa più di un'ora al giorno con lo smartphone (o il pc) in mano. I bambini più piccoli usano il computer sostanzialmente per giocare, ma anche per scrivere e stampare testi mentre i più grandicelli navigano con sicurezza, specie su YouTube in chat e nei social network.


La Federsed, la Federazione italiana degli operatori dei dipartimenti e dei servizi alle dipendenze, ha rilevato che con l'aumento dell'accesso al web sono aumentati i rischi per i più piccoli. Altri dati confermano che almeno il 20% degli studenti delle medie è a rischio, il 30% abusa di Internet e il 5% manifesta i veri e proprio sintomi della dipendenza. Vale a dire: irritabilità, nervosismo, tendenza alla solitudine, desiderio di diradare i rapporti sociali con i pari, peggioramento del rendimento scolastico e della capacità di attenzione e di memorizzazione.


Interrompere questo circolo pericoloso è possibile, grazie all'aiuto di esperti e con la collaborazione della famiglia, ma ancor più importante è la prevenzione. Non è tanto importante l'età cui si accosta un bambino alla tecnologia (anche se i pediatri sconsigliano di farlo prima dei 4 o 5 anni), ma il come: il tablet non è una baby-sitter e il suo utilizzo deve essere fatto sempre con un adulto al fianco.


Francesca Amé


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)