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Sempre più vicina l'eradicazione dell'epatite C

Sempre più vicina l'eradicazione dell'epatite C


SEMPRE PIU' VICINA L'ERADICAZIONE DELL'EPATITE C
Oltre ai potenti farmaci già approvati e in terapia, stanno per arrivarne di altri come le nuove combinazioni di antivirali ad azione diretta (Daa)


«Nella lotta all’epatite C si prospetta certamente un futuro migliore con molecole più potenti, più efficaci e che necessiteranno di un minor numero di pasticche, di minore durata della terapia con minori effetti collaterali e maggiore tollerabilità»: è così che Savino Bruno, professore di Medicina interna all’Humanitas University Medicine di Rozzano, tratteggia lo scenario che si presenta nel contrasto al virus della malattia. Bruno è chairman del meeting che si è tenuto nei giorni scorsi a Baveno, sul Lago Maggiore, dove si sono incontrati specialisti da tutto il mondo in Medicina interna, Epatologia, Gastroenterologia e Infettivologia.


Il meeting (a numero chiuso) ha dedicato ampio spazio a una delle nuove opportunità terapeutiche per il trattamento dell’epatite C: l’associazione di grazoprevir, un inibitore della proteasi NS3/4A dell’Hcv, ed elbasvir, inibitore del complesso di replicazione NS5A del virus Hcv. Questa terapia, grazie all’elevata efficacia in tutte le tipologie di pazienti con Hcv genotipo 1, 4 e 6 e grazie all’ottimo profilo di tollerabilità e sicurezza anche nei pazienti più “difficili” da trattare è stata designata lo scorso aprile dalla Fda, l'agenzia regolatoria statunitense, “terapia fortemente innovativa” per il trattamento dei pazienti con infezione cronica da Hcv genotipo 1, con insufficienza renale terminale in dialisi e per i pazienti con infezione cronica da Hcv genotipo 4. Di recente è giunto anche il via libera dell'Ema, l'agenzia regolatoria europea, con procedura accelerata alla domanda di autorizzazione all’immissione in commercio. «L’utilizzo di grazoprevir-elbasvir in combinazione e somministrate in una sola pillola – spiega Bruno – rappresenta il punto di forza più importante di questa terapia semplificata. Altri vantaggi di un regime estremamente semplice come questo sono rappresentati dalla breve durata, dalla possibilità di utilizzarlo in tutte le tipologie di pazienti, inclusi quelli con cirrosi, quelli con valori di funzionalità renale gravemente compromessi e in dialisi, e infine dalla necessità di combinarla con la ribavirina solo in alcuni sottogruppi come i null responders con genotipo 1a».


(...omissis...)


copia integrale del testo si può trovare al seguente link:
http://www.healthdesk.it/medicina/sempre-pi-vicina-leradicazione-dellepatite-c-1442824492


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)