Senigallia, VIII Congresso Internazionale Alpe-Adria sui problemi con l'alcol
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Importante momento di confronto tra culture e strategie dei paesi del bacino adriatico.
L'offerta turistica di Senigallia non si limita ai soli concerti, manifestazioni ed eventi culturali: da anni l'amministrazione comunale sta puntando anche sugli appuntamenti formativi e congressuali. Per ribadire quest'idea è stata proposta proprio Senigallia come sede del prossimo VIII Congresso Internazionale "Alpe - Adria", che si terrà nei giorni 20 e 21 aprile al Finis Africae, sui problemi legati all'abuso di alcol e altre sostanze.
Convegno che si presenta come un momento importante sia per la città che per gli "addetti ai lavori", provenienti dai diversi paesi coinvolti. Alpe - Adria, infatti è un'area geografica che comprende tutti i territori che dalle Catene montuose dell'Italia e dell'Austria scendono fino all'Adriatico racchiuso dalle riviere italo-slave. Il progetto si propone si di capire quali sono le strategie e le metodologie per risolvere i problemi alcologici, ma anche quello di stimolare un confronto tra i vari paesi per poter poi allacciare un legame tra gli stessi. Un fine quindi che va oltre al semplice aspetto scientifico e professionale.
Decisamente elevata la caratura e la qualità dei relatori che interverranno. A parte i soliti saluti delle autorità, John Allen, Elvia Velàsquez, Marco Procopio, Kovak, Ridolfi, Lesh, Sineger sono solo alcuni dei nomi di rilevo del settore alcologico e legislativo sui problemi legati all'uso e all'abuso delle sostanze alcoliche e stupefacenti.
La proposta di organizzare il Congresso proprio a Senigallia è arrivata dal Presidente del convegno nonchè della Casa di Cura Villa Silvia Vincenzo Aliotta che soddisfatto della partecipazione del Comune, della Provincia di Ancona e della Regione Marche, ha voluto ringraziare anche l'Università Politecnica delle Marche e la Società Italiana di Alcologia.
"Un'operazione culturale di confronto - ha affermato il presidente Aliotta - non solo all'interno delle regioni italiane, ma nel contesto europeistico, dato che il settore è nevralgico per qualunque paese, a maggior ragione in un'epoca come questa dove la società e il mercato globalizzati impongono dei ritmi e degli stili di vita che possono ridurre la persona a cercar rifugio nelle sostanze stupefacenti o alcoliche. Speriamo che il Congresso possa diventare il ponte tra le culture".
Di Carlo Leone