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Sexting: un fenomeno diffuso ma poco conosciuto

Sexting: un fenomeno diffuso ma poco conosciuto


Sexting, il “cyber-sesso” che guasta la mente dei minori

È la nuova moda di fotografarsi in pose osé e postare gli scatti sui social network. Contraccolpi per la salute: maggiore esposizione a danni psicologici e fisici


È una pratica nota già da un lustro, diffusasi in concomitanza con il massiccio utilizzo dei cellulari di ultima generazione. Resta il nodo dei numeri per quanto riguarda il “sexting”, nuovo anglicismo utilizzato per descrivere l’abitudine di fotografarsi in pose osé e condividere gli scatti attraverso i social network. Un vizio che non sarebbe privo di conseguenze, per il corpo e la mente di chi lo pratica.

 

UN FENOMENO DIFFUSO MA POCO CONOSCIUTO 

Se fino a qualche decennio fa le conversazioni hot erano affidate ai servizi postali, il sexting pare essere nato per mantenere un livello di intimità soddisfacente anche quando non ci si vede con il proprio partner per diverse settimane. Oppure, ipotesi non da escludere, per sedurre uomini e donne con scatti degni di un appuntamento al buio. Ciò che colpisce è l’elevata quota di popolazione che lo praticherebbe: otto cittadini su dieci, secondo i dati di una ricerca presentati nel corso dell’ultimo congresso dell’American Psychological Association. Pamela Geller, docente di psicologia alla Drexel University di Philadelphia, era a capo di un gruppo di ricerca che ha esaminato 870 cittadini statunitensi - tra i 18 e gli 82 anni, poco più della metà erano donne - per indagare l’abitudine alla pratica, ma soprattutto le ragioni e il grado di soddisfazione della propria attività sessuale.

 

Così gli autori del lavoro hanno scoperto che l’82% delle persone intervistate aveva avuto dimestichezza con il sexting nell’anno precedente: buona parte di essi (il 75%) nel contesto di una relazione stabile, la restante quota come approccio in una relazione occasionale. Tutti i “praticanti” riferivano comunque un elevato grado di appagamento nella relazione con il proprio partner: ufficiale o per un’avventura.

 

PARTICOLARE ATTENZIONE SUI MINORI 

Per quanto limitata alla realtà americana, la ricerca evidenzia come la pratica sia più diffusa di quanto si pensi. Ancora meno noti sono invece i possibili contraccolpi per la salute: da una svalutazione dei rischi correlati ai rapporti sessuali non protetti a una maggiore esposizione ai contraccolpi psicologici. La dipendenza da “cybersesso” brucia le tappe. Idem dicasi per le possibili conseguenze penali della vicenda. Eventualità che risultano più marcate tanto minore è l’età dei soggetti coinvolti. Non è un caso che in passato sul fenomeno abbiano posto gli occhi Telefono Azzurro ed Eurispes, che già nel 2012 segnalavano il problema. Secondo una ricerca europea coordinata dalla London School of Economics and Political Science, nel 9% dei casi gli adolescenti trasferirebbero nella realtà gli incontri fatti in rete: spesso a insaputa dei propri genitori, ignari delle abilità informatiche dei figli. 

 

(...omissis...)


copia integrale del testo si può trovare al seguente link:
http://www.lastampa.it/2015/08/10/scienza/benessere/sexting-il-cybersesso-che-guasta-la-mente-dei-minori-hrHJmlPLRAf8ityt3SSibM/pagina.html


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)