Seyle: un progetto europeo per contrastare in maniera scientifica il disagio giovanile
Seyle: un progetto europeo per contrastare in maniera scientifica il disagio giovanile
Promuovere e favorire la salute degli adolescenti attraverso la prevenzione di comportamenti a rischio, autolesivi e
suicidari. Consiste sostanzialmente in questo il primo dei quattro studi del progetto europeo «Seyle» che vede impegnate
dodici Nazioni, tra cui l'Italia, rappresentata dall'Università del Molise. Ieri mattina, presso la sede dell'ateneo di
Isernia, Danuta Wasserman, responsabile del centro per la prevenzione delle condotte suicidarie del Karolinska Institutet di
Stoccolma ha incontrato gli studenti dell'Unimol della Facoltà di Medicina, per illustrare l'iniziativa. Il Karolinska
Institutet di Stoccolma è infatti il coordinatore del progetto, che vede in qualità di partner Svezia, Austria, Estonia,
Francia, Germania, Ungheria, Irlanda, Israele, Romania, Spagna e Slovenia.
E l'Unimol figura Vice coordinatore del progetto con i docenti Marco Sarchiapone e Wladimir Carli. «Save and Empowering Young
Lives in Europe è un progetto di ricerca sulla promozione di stili di vita salutari tra gli adolescenti, promosso dalla
Comunità Europea nell'ambito del Settimo Programma Quadro per il triennio 2009-2011. Il percorso scientifico e di ricerca del
progetto Seyle prevede la realizzazione di quattro studi specifici, Dopo lo studio apripista si passerà al programma dal tema
«We Stay» che tratterà le iniziative messe in campo per contrastare le radici del fenomeno del bullismo. Il terzo «Supreme»
sarà finalizzato al corretto utilizzo delle nuove tecnologie informatiche anche a scopo preventivo nel campo della salute
mentale, ultimo sarà un ampio programma di monitoraggio delle condotte a rischio.
«Il disegno dello studio - ha spiegato Danuta Wasserman - prevede il reclutamento di 11.000 soggetti (1000 per ogni paese
partecipante) e l'applicazione di tre diversi programmi di promozione della salute e degli stili di vita salubri e di
prevenzione di comportamenti a rischio negli adolescenti europei quali l'abuso di sostanze stupefacenti e alcoliche, la
sedentarietà, l'alimentazione inadeguata e con particolare attenzione alla salute mentale e ed alle condotte autolesive.
Durata dello studio tre anni. Il progetto è partito a gennaio dello scorso anno . Ed è proprio in tale ambito che
l'Organizzazione Mondiale della Sanità, con il motto «No Health Without Mental Health!», ha di recente dato vita alla nuova
campagna di interventi tesi ad affrontare il complesso campo del rapporto tra «Disagio» e «Stato di Malattia».