Shopaholic: focus sulle nuove dipendenze
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Finalmente i saldi di fine stagione! Ed eccoci pronte a lanciarci su un nuovo paio di stivali o su quella borsa firmata che sogniamo da mesi e che finalmente possiamo acquistare senza grossi sensi di colpa. La cosa importante però è non farci prendere la mano; lo shopping compulsivo è un disturbo che spinge una persona a comprare di tutto, a causa di una tendenza incontrollabile all'acquisto. Ovviamente, non sono i saldi a scatenare questa voglia, che cosa allora? Lo chiediamo alla dottoressa Rossella Semplici, psicologa di Milano.
Si tratta di una dipendenza
Lo shopping compulsivo, conosciuto anche come dipendenza da acquisti, è una malattia che rientra nelle cosiddette "nuove dipendenze", ossia quelle che non riguardano l'assunzione di sostanze quali droghe e alcool.
Lo shopping patologico è una modalità compulsiva di acquisto, descritto come impulso irrefrenabile; quindi altamente disturbante nella vita personale e relazionale. Chi ne soffre riesce a dilapidare in poco tempo consistenti patrimoni, essendo incapaci di valutare correttamente il rapporto tra la propria disponibilità economica e le spese effettuate. Generalmente, il soggetto che soffre di questo disturbo non ne ha consapevolezza. Il comportamento compulsivo sembrerebbe ridurre l'ansia e lo stress emotivo; tuttavia, dopo l'acquisto, emerge il senso di colpa connesso all'inutilità o allo scarso valore dell'oggetto comperato, che genera un'ulteriore tensione da placarsi con nuovi acquisti. La ricompensa iniziale, anche se di breve durata, rinforzerebbe il comportamento, innescando la comparsa di processi compulsivi e ripetitivi. Lo shopping compulsivo va distinto dallo shopping eccessivo, che non risulta essere un disturbo, bensì un comportamento inadeguato, che comunque non compromette il funzionamento psico-sociale della persona