S.I.A.: attenti al Red Bull, provoca dipendenza
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L'iniziativa promozionale della Red Bull, nota bevanda energetica prodotta in Austria, è divenuta, ancora una volta, oggetto di polemiche.
Inizialmente chiamata Kratundaeg, la bibita si vendeva soprattutto presso i distributori di benzina per evitare che i guidatori si addormentassero al volante, essa è stata più volte oggetto di diatriba, tanto che in alcuni paesi ne è stata vietata la vendita.
La scorsa mattina, fuori dalle scuole genovesi Pascoli e Pertini, una simpatica ragazza ha spartito gratuitamente agli studenti lattine di Red Bull, provocando malumore tra un gruppo di genitori che ha assistito alla consegna del "regalo" ed ha lamentato ai dirigenti scolastici di richiedere l'intervento tempestivo delle forze dell'ordine in casi come questi.
Le motivazioni del diverbio sono legate al contenuto, ritenuto pericoloso, del drink: Taurina, in dose 5 volte superiore a quelle previste per gli alimenti, e Glucuronolattone, in dose 500 volte superiore a quelle previste per gli alimenti. Secondo Gianni Testino, vicepresidente della Società italiana di alcologia, essa è "dannosa e provoca dipendenza fisica e psicologica".
Anche il ministro della Gioventù, Giorgia Meloni, ha valutato negativamente la trovata definendo "vigliacca l'idea di fare pubblicità nel contesto scolastico, anche perché gli energy drink rappresentano una porta di ingresso alla cultura dello sballo".
Intanto Red Bull Italia ha ribadito che secondo il programma generale, la pubblicità va fatta in tutte quelle occasioni in cui c'è bisogno di energia, quindi anche dinnanzi ad un'istituzione scolastica.