Sicilia: Cammarata alla guerra dell'alcol, vietata la vendita agli under 16
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Multe fino a 2.500 euro per chi viola l'ordinanza
La Repubblica 30 luglio 2009
Alcol vietato ai minori di sedici anni. Il sindaco Diego Cammarata si ispira al primo cittadino di Milano Letizia Moratti e firma un´ordinanza con la quale si vieta la vendita e la somministrazione di bevande alcoliche di qualunque gradazione agli adolescenti. Gestori di pub e bar dovranno chiedere i documenti: chi viola l'ordinanza rischia una multa che va da 516 a 2.582 euro o gli arresti domiciliari dai 15 giorni ai sei mesi. Mentre non è ancora chiaro se, come accade a Milano dove le contravvenzioni da 500 euro vengono notificate ai genitori, anche i minorenni verranno multati. Lo staff del sindaco si limita a precisare che a Palermo il provvedimento adottato sarà meno severo che a Milano «perché non ci sono stati casi gravi come nel capoluogo lombardo».
Ma per i gestori di pub e bar vendere anche un cocktail leggermente alcolico può diventare rischioso. Sull'ordinanza, che entrerà in vigore tra un paio di giorni e sarà valida in via sperimentale per 120 giorni, vigileranno in prima battuta gli agenti di polizia municipale. Ma potranno farla rispettare anche polizia, carabinieri e guardia di finanza. Rischiano anche i ristoranti e le trattorie che potranno somministrate alcolici solo fino alle 23. Ieri sera, però, il comandante di via Dogali Nunzio Purpura cadeva dalle nuvole: «Il sindaco non mi ha ancora comunicato nulla - dice il comandante - quando mi illustrerà il provvedimento cercheremo di farlo rispettare al massimo».
«Il consumo di alcol fra i giovanissimi - si legge nel provvedimento del sindaco - sta diventando un fenomeno sempre più diffuso, con evidenti ricadute negative innanzitutto sulla salute dei ragazzi e per la loro incolumità ma anche nei loro comportamenti, con un evidente peggioramento della qualità della vita della comunità tutta soprattutto laddove si concentrano gruppi di giovanissimi sia nelle zone centrali che in quelle periferiche della città». Ma ecco cosa prevede l´ordinanza firmata ieri da Cammarata: i pubblici esercizi non possono somministrare né vendere bevande alcoliche di qualunque gradazione ai minori di anni 16. Per ristoranti, trattorie e pizzerie il divieto scatta solo dopo le ore 23. In questo caso le bevande alcoliche potranno essere servite solo al tavolo: ristoranti e pizzerie, non possono vendere alcolici al dettaglio. Ma soprattutto devono tenere d´occhio l´orologio. Se un sedicenne alle 22 ordina una pizza e una birra, la bevanda alcolica gli può essere servita. Un´ora dopo no. L'ordinanza vieta la somministrazione di qualunque miscela alcolica «anche in quantità limitata o diluita».
Il mancato rispetto dell'ordinanza - precisa la nota inviata da Palazzo delle Aquile - prevede sanzioni amministrative e pecuniarie previste dalla normativa vigente. È l´articolo 689 del codice penale che vieta la somministrazione e prevede diverse tipologie di pene: la multa da 516 a 2582 euro, gli arresti domiciliari fino a sei mesi o i lavori di pubblica utilità. «La condanna - come si legge nell'articolo - comporta anche la sospensione dell´esercizio».
L'amministrazione comunale, però, non vuole solo limitarsi a reprimere. Ma ha intenzione di sensibilizzare i ragazzini: «Il consumo di alcol fra i giovanissimi - dice Cammarata - è un fenomeno che va fermato non solo con provvedimenti repressivi, pur necessari, come questo. Con la ripresa dell´anno scolastico daremo vita ad un programma di sensibilizzazione ed informazione nelle scuole superiori e nei luoghi di aggregazione dei ragazzi per far loro conoscere i danni, in alcuni casi incalcolabili, che l'uso e l´abuso di alcol possono determinare sul loro fisico e sulla loro psiche».
Il sindaco sposa dunque la politica delle ordinanze repressive. Quella che vieta la vendita di alcolici arriva dopo la firma dell'ordinanza anti-bivacchi: il 12 settembre scorso Cammarata, dopo che un gruppo di senzatetto si era accampato per giorni davanti al municipio, ha emesso un´ordinanza contro gli assembramenti. Vietava i «bivacchi consistenti anche in accampamenti di fortuna o precari che causino situazioni di grave alterazione del decoro urbano». Il provvedimento, ancora in vigore, prevede multe da 25 a 500 euro per chi non ne rispetta i dettami. Ma da allora non si è più sentito parlare né di bivacchi, né di multe per assembramenti. Solo un paio di giorni fa, il primo cittadino ha ricordato ai vigili urbani che l´ordinanza è in vigore e ha chiesto loro di applicarla nella zona del prato del Foro Italico dove da giorni dormono accampati un gruppo di nomadi.