Sicilia: cresce l'abuso di alcol tra i giovani
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L'uso di alcol tra i giovani cresciuto del 67%
Essere al centro dell'attenzione, fare nuove amicizie o conquistare l'altro sesso. Sono solo alcuni dei motivi che possono condurre nel
tunnel dell'alcolismo, cui bisogna sommare anche le tendenze di moda, tra cui gli happy hour, e le pubblicità ammiccanti che lanciano
messaggi ingannevoli sui modi di socializzazione.
Negli ultimi dieci anni l'uso di alcol in età adolescenziale e post adolescenziale ha avuto un incremento del 67% . Seppure la Sicilia
risulta una delle regioni con il più basso tasso, Catania insieme a Enna, hanno un'incidenza davvero importante. A Catania il 54% dei giovani
abusa di alcol, a Enna il 59%. Questo dicono i dati dell'Osservatorio nazionale alcol presentati al convegno "I giovani e l'alcol",
organizzato - con il patrocinio della facoltà di Lettere - dall'associazione di volontariato "Ekta", presieduta da Mauro Guarino, docente di
Estetica all'università di Catania.
"Non serve a nulla parlare, bisogna aprire un dialogo vero con i giovani - sostiene il professore Guarino -. Il nostro obiettivo è creare dei
centri di ascolto, in scuole, parrocchie e nelle sedi dei comuni, in cui i ragazzi possano acquisire quella sicurezza che permetta loro di
superare le problematiche adolescenziali. I centri devono anche assistere i genitori che spesso, seppure involontariamente, innescano quel
processo perverso che istiga i ragazzi alla sfida. La preoccupazione è la peggiore consigliera così come i ripetuti "stai attento"». Tra le
proposte anche nuove strategie di intervento attraverso un'"educazione del sentire". "Il sentire raffina lo spirito. Ai ragazzi bisogna
insegnare come avvertire e dunque "sentire" la realtà, e l'alienazione a quel punto viene meno. L'approccio al sentire avviene attraverso
l'arte che sollecita il gusto: creare momenti di intrattenimento sia di musica o di sport in cui i ragazzi possano trovare un interesse
diverso dal bere diventa fulcro del progetto".
Tra i relatori, Rosalba Perrotta, docente di Sociologia a Scienze Politiche, gli psichiatri, Giuseppe Catalfo, Andrea Mangiameli, Giulio
Mellini e il professore Eugenio Aguglia, direttore Clinica psichiatrica di Medicina, che nel suo intervento elenca le dinamiche che conducono
i giovani all'alcol che, soprattutto per le adolescenti, «sono le difficoltà di confronto con i compiti della società e la difficoltà a
relazionarsi. L'incertezza e l'ansia trovano nell'alcol una sorta di momentanea soluzione "terapeutica" con la sensazione di essere più
competitivi e adatti alla società. E' chiaro che il problema dell'alcolismo è solo la punta di un icerberg in una realtà fortemente
complessa. Qualsiasi cambiamento repentino è un campanello d'allarme per i genitori: se un ragazzo comincia a non andare bene a scuola, è
irritabile, reattivo o chiede più denaro... L'importante è evitare il comportamento punitivo»
(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)