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Sigaretta elettronica: prima revisione della Cochrane Collaboration

Sigaretta elettronica: prima revisione della Cochrane Collaboration


PRIMA REVISIONE DELLA COCHRANE COLLABORATION SULLA SIGARETTA ELETTRONICA


Contesto

Le sigarette elettroniche sono dispositivi che riscaldano un liquido – di solito glicerolo e glicole propilenico, con o senza nicotina e aromi, collocato in un serbatoio incluso o una cartuccia di ricarica - e lo rendono un aerosol, atto ad essere inalato.Da quando le sigarette elettroniche sono comparse sul mercato nel 2006 c’è stato un notevole incremento nelle vendite. I fumatori dicono di usarla per ridurre i rischi del fumo, ma alcune organizzazioni sanitarie sono state riluttanti  ad incoraggiare i fumatori a passare alla sigaretta elettronica, sostenendo che manchino prove di efficacia e sicurezza. I fumatori, i sanitari e i decisori sono interessati a sapere se questi mezzi possono ridurre i danni legati al fumo. In particolare i sanitari hanno l’urgenza di sapere quali consigli debbano dare ai fumatori che si rivolgono a loro chiedendo informazioni sulla sigaretta elettronica.


Gli obiettivi

Gli obiettivi principali di questa meta-analisi sono stati:

- valutare l’efficacia delle sigarette elettroniche per aiutare chi intende smettere di fumare a raggiungere un’astinenza a lungo termine;
- esaminare l’efficacia delle sigaretta elettronica nell’aiutare a ridurre il consumo di sigarette di almeno il 50%;
- verificare l’occorrenza di effetti avversi associati all’uso di sigaretta elettronica .


La ricerca

La ricerca bibliografica è stata condotta sul Registro Cochrane dei trial sul tabacco (Tobacco Addiction Groups Trials), sul registro Cochrane degli studi controllati (CENTRAL), su Medline, Embase e due altri database, nel periodo dal 2004 al luglio 2014, oltre alla ricerca di referenze e al contatto diretto con gli autori degli studi.


Secondo i criteri di selezione concordati, sono stati inclusi gli studi randomizzati controllati (RCT) in cui i fumatori abituali (motivati a smettere o no) sono stati suddivisi casualmente in gruppi fruitori di sigaretta elettronica o di una condizione di controllo, e sono stati misurati il tasso di astinenza o di cambiamento nel consumo di sigaretta a sei mesi o oltre. Dato che questo campo di ricerca è nuovo, sono stati inclusi anche gli studi di coorte con almeno sei mesi di follow up. Inoltre, per verificare l’assenza di effetti avversi, sono stati compresi anche studi randomizzati cross-over e studi di coorte con follow up di almeno una settimana di uso di sigaretta elettronica.


Gli studi sono stati selezionati e valutati da ricercatori indipendenti. Il principale esito considerato è stato l’astinenza dal fumo dopo almeno sei mesi di follow up ed è stata usata la definizione più rigida disponibile (follow up più lungo, continuo, biochimicamente validato).


Per la riduzione è stato usato un approccio dicotomico (nessun cambiamento o riduzione inferiore al 50%  vs/  riduzione del 50% o più del consumo di base di sigarette). E’ stato usato un modello Mantel-Haenszel per calcolare il tasso di rischio (RR) con intervallo di confidenza del 95% (CI) per ciascuno studio, e dove possibile, sono stati raccolti i dati di questi studi per meta analisi.


La ricerca ha preso in esame circa 600 studi, dai quali sono stati estratti 29 studi campionari e 13 studi completi (due randomizzati controllati e 11 di coorte). Sono anche stati identificati nove studi ancora in corso. Due studi randomizzati controllati hanno confrontato la sigaretta elettronica con nicotina con quella senza nicotina (placebo) con un campione di 662 partecipanti.


Il gruppo di lavoro ha ritenuto che gli studi randomizzati controllati siano a basso rischio di errore, tuttavia se classificati secondo il sistema GRADE, sono tutti definiti come a bassa o anche molto bassa evidenza.

 

I risultati

Dai risultati emerge che i partecipanti che usavano una sigaretta elettronica con nicotina erano portati più facilmente ad astenersi dal fumo per almeno sei mesi rispetto a coloro che usavano la sigaretta elettronica placebo (RR 2,29, 95% CI, 1.05- 4.96; placebo 4% contro sigaretta elettronica  9%; 2 studi; GRADE basso).


L’unico studio che confrontava la sigaretta elettronica con i cerotti alla nicotina non ha individuato differenze significative nei tassi di astinenza a sei mesi ma gli intervalli di confidenza non hanno escluso una differenza clinica rilevante (RR 1.26, 95% CI, 0.68 – 2.34; GRADE molto basso).


Un maggior numero di persone è stato capace di ridurre il consumo di sigarette di almeno la metà con la sigaretta elettronica con nicotina rispetto alla sigaretta elettronica  placebo, senza nicotina (RR 1.41, 95% CI, 1.20- 1.67, 1 studio; cerotto  44% contro sigaretta elettronica  61%  GRADE molto basso) e rispetto ai cerotti (RR 2,29, 95% CI, 1.05- 4.96; placebo 4% contro sigaretta elettronica  9%; 2 studi; GRADE basso).


Al contrario dei risultati della cessazione dal fumo, i risultati di diminuzione non sono stati verificati biochimicamente.


Nessuno degli studi randomizzati controllati o di coorte ha riferito di effetti avversi importanti che si possano ricondurre plausibilmente all’uso di sigaretta elettronica. Solo uno studio randomizzato ha fornito dati su una proporzione di partecipanti che ha avuto qualche effetto avverso. Anche se la proporzione di partecipanti compresi nello studio che hanno riferito effetti avversi fosse stata simile, gli intervalli di confidenza sono ampi (sigaretta elettronica  /vs placebo RR 0,97, 95% CI, 0.71 -1.34;sigaretta elettronica  /vs cerotto RR 0.99, 95% CI, 0.81 -1.22).


Gli altri studi randomizzati controllati non riportano differenze statisticamente significative nella frequenza di effetti avversi importanti al follow up a tre o 12 mesi, fra i gruppi sigaretta elettronica e placebo e mostravano che in tutti i gruppi la frequenza di effetti avversi importanti (con l’eccezione dell’irritazione alla gola) diminuiva sensibilmente con il tempo.


(...omissis...)


copia integrale del testo si può trovare al seguente link: http://www.dors.it/pag.php?idcm=5507#1


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)