Sigaretta elettronica: utile per smettere?
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Sigaretta elettronica: utile per smettere?
I riflettori si accendono un'altra volta sulle sigarette elettroniche: non per evidenziarne i potenziali rischi, ma per cercare di capire se
e in che modo possano essere d'aiuto nella cessazione della dipendenza dal fumo. Sta infatti per prendere il via una sperimentazione nata
dalla collaborazione tra Istituto Europeo di Oncologia, Istituto San Raffaele e Centro Cardiologico Monzino. Il protocollo coinvolgerà una
categoria particolare di fumatori che, a causa di gravi malattie (tumori e infarto recente), sono costretti a dire addio alle sigarette
dall'oggi al domani.
IL PROTOCOLLO - Lo studio coinvolgerà 126 pazienti fumatori di almeno 10 sigarette al giorno da almeno 10 anni. I partecipanti verranno
divisi in due gruppi: metà verranno aiutati a chiudere con il fumo tramite la consueta strategia di counselling esercitata da personale
medico, mentre i restanti potranno contare, oltre che sul counselling, anche sulla sigaretta elettronica senza nicotina. La durata della
sperimentazione sarà di 2 mesi con follow-up a 6 mesi. «Questo protocollo scientifico testerà la sigaretta elettronica nel contesto più
difficile - riferisce Carlo Cipolla, direttore dell'Unità di Cardiologia e del Centro Antifumo dell'IEO -, quello di malati importanti che si
trovano nella necessità "immediata" di dover smettere di fumare, senza avere il tempo di poter accedere e seguire un protocollo completo che richiede mesi di terapie combinate. Malati che necessariamente ricoverati in terapia intensiva, in camera sterile o in corsia chirurgica
devono immediatamente e totalmente interrompere di fumare e mostrano, di conseguenza, disagio, irrequietezza e in alcuni casi gravi segni di astinenza. L'augurio è che questo intervento mirato in un contesto iper-acuto possa avere ricadute positive non solo nell'immediato, ma anche a lungo termine». Nello studio clinico verrà utilizzata una sigaretta elettronica senza nicotina (T-Fumo). «Tra le molte tipologie oggi
reperibile la scelta è andata su quella che ci ha fornito le migliori garanzie di sicurezza ed efficacia del prodotto (certificazione CE per
parte elettronica e parte chimica) e che ha avuto il coraggio di sfidarsi sull'unico campo serio che potrebbe farla divenire uno standard
medico di terapia: nell'ambito di un trial clinico controllato» riferisce Cipolla.
MECCANISMI - «Dai pochi studi pubblicati fino a oggi è emerso che la sigaretta elettronica potrebbe essere utile per placare gli aspetti non
nicotinici della dipendenza da fumo - segnala Elena Calvi, medico psicoanalista del Centro Antifumo dell'IEO -. La sigaretta elettronica
potrebbe infatti rivelarsi uno strumento molto valido per innescare la fase iniziale del percorso di disassuefazione, quella della
dipendenza psicologico-gestuale». C'è già chi ipotizza un effetto placebo, ma è probabile che non si tratti solo di suggestione. «La
sigaretta elettronica aiuta a soddisfare un bisogno o un piacere grazie alla gestualità» fa notare Calvi.
FUMO IN ITALIA - Nonostante il fumo sia un noto fattore di rischio per numerose malattie, l'incidenza dei fumatori non accenna a diminuire
nel nostro Paese, con oscillazioni solo modeste tra il 25 e il 35%. A fronte di una riduzione tra gli uomini adulti, si assiste a un aumento
tra le donne e tra i giovani, in particolari tre le adolescenti. Per smettere di fumare si prova di tutto, ma la strategia più valida rimane
quella di affidarsi ai Centri Antifumo perché più dell'80 per cento dei tentativi fatti in autonomia sono destinati a fallire (solo il 19 per
cento dei fumatori riesce a chiudere con le sigarette da solo). Per quanto riguarda i danni da fumo sono sotto gli occhi di tutti: il fumo
causa il 90% per cento dei tumori polmonari e raddoppia l'incidenza delle malattie cardio-cerebrovascolari, per non parlare di tutti gli
effetti secondari sui vari organi e apparati.
(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)