Sigarette e alcol, no ai falsi miti
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IGLESIAS. Una sorpresa, ieri mattina per gli 800 studenti del Baudi di Vesme, che hanno trovato la scuola listata a festa con un mega striscione e un maxi disegno inneggiante a rinunciare al fumo e all'alcool. Un'iniziativa degli studenti, che per settimane hanno lavorato alla ricerca di motivazioni che potessero indurre i loro coetanei «a rinunciare ad apparire grandi pensando di esserlo infilando le dita in una sigaretta o bevendo liquori nei locali pubblici». Ogni anno la scuola propone manifestazioni nell'ambito del progetto «Fate l'arte», con mostre e attività di pittura, danza, musica, conferenze sull'educazione alla salute e all'ambiente, progetti per apprendere l'arte della xilografia. Stavolta sono stati gli stessi studenti a rendersi conto che il fumo e l'alcool stanno contagiando in modo preoccupante i giovani e hanno proposto un progetto contro il fumo e l'alcool. Con il coordinamento delle insegnanti Donatella Congia (Filosofia e scienze sociali) e Maria Paola Baldussi (insegnante di religione) gli studenti al termine di uno screening generale (analisi delle urine spirografia, prove sotto sforzo, elettroencefalogramma) effettuato dai medici dell'Asl 7 si sono resi conto che a causa del fumo e dell'alcol le capacità respiratorie di molti giovani, soprattutto tra le ragazze, era limitata. Da qui il progetto «Sei grande Baudi di Vesme contro le dipendenze», che ha avuto il consenso di tutti. Alla fine, con l'aiuto dei alcuni vigili del fuoco di Iglesias che hanno lavorato fuori dall'orario di servizio, sono stati piazzati nella facciata della scuola due striscioni, che ricordano che si può essere grandi senza fumare e bere alcool. Tutto è racchiuso nello slogan «Il coraggio e la forza di smettere». «Abbiamo collaborato con gli studenti - precisa Donatella Congia - ad avere consapevolezza delle loro capacità e di avere autostima. Alcuni studenti del 3 e 4 anno sono diventati formatori e saranno in grado nei prossimi anni di trasferire, pari pari, le loro conoscenze». Gli adulti e soprattutto i docenti hanno fatto un passo indietro. «Questo progetto è nato al termine di uno screening sugli studenti - precisa il dirigente scolastico Giuseppe Melis - ed è stato accertato che un'alta percentuale di giovani, provenienti dalla scuola media avevano capacità respiratorie compromesse a causa del fumo. Intervenire è stato un obbligo per gli stessi ragazzi che hanno risposto ai falsi miti proposti dai mass media». Cancelli aperti per l'esibizione musicale che doveva distrarre i giovani dai miti proposti dalla pubblicità e dai massaggi negativi della società. «Anche la religione - conclude Maria Paola Baldussi - può rappresentare l'antidoto all'epoca dell'immagine».