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Sigarette elettroniche alla marijuana: l'Aifa lancia l'allarme

Sigarette elettroniche alla marijuana: l'Aifa lancia l'allarme

Sigarette elettroniche alla marijuana. L’Aifa lancia l’allarme

Nei giorni scorsi a Torino le forze dell’ordine e la Procura dei Minori hanno identificato una rete di spaccio di sigarette elettroniche all'hashish o alla marijuana, costruite smontando vaporizzatori portatili. Un caso di cronaca che riporta d’attualità il tema del monitoraggio di questi nuovi prodotti, dei loro effetti sulla salute e dei loro potenziali usi illeciti e sui quali Aifa invita ad alzare la guardia.

La dipendenza da sostanze d’abuso, specie tra giovani e giovanissimi, si evolve con una rapidità che supera di gran lunga la capacità del cervello umano di adattarsi a nuove sostanze di sintesi e di abuso e la nostra velocità di comprensione e gestione clinica, sociale ed economica degli effetti dirompenti che droghe di ogni genere, chimicamente manipolate, producono sui meccanismi cerebrali.

Il fenomeno ha ormai raggiunto una portata globale e rappresenta già, come accade negli Stati Uniti, una vera e propria emergenza sanitaria che si aggiunge ai decessi per overdose da farmaci, guidati largamente dall’abuso di oppiodi da prescrizione e di droghe illecite come l’eroina e il fentanil prodotto illegalmente, oggi causa principale di morte accidentale negli USA precedendo persino gli incidenti stradali.
 
L’auto-sperimentazione di sostanze d’abuso di origine naturale, trasformate in laboratorio, o di nuove sostanze sintetiche con contenuto di prodotti psicoattivi quantitativamente e qualitativamente modificati è una tendenza sempre più diffusa tra i consumatori tra cui i più giovani sono spesso l’avanguardia maggiormente esposta ed in pericolo.
 
Nei giorni scorsi a Torino le forze dell’ordine e la Procura dei Minori hanno identificato una rete di spaccio di sigarette elettroniche all'hashish o alla marijuana, costruite smontando vaporizzatori portatili. Un caso di cronaca che riporta d’attualità il tema del monitoraggio di questi nuovi prodotti, dei loro effetti sulla salute e dei loro potenziali usi illeciti.
La necessità è la madre dell’invenzione e per questo lo “sballo 2.0”, come è stato definito, ha trovato un terreno di coltura ideale nella comunità dei giovani “svapatori”.

La diffusione delle sigarette elettroniche ha reso, infatti, disponibile su larga scala una tecnologia, quella dei vaporizzatori, di apparente facile manomissione per un utilizzo diverso da quello per cui sono stati concepiti. Sulla loro sicurezza sussistono alcuni dubbi che prescindono dalla presenza di nicotina o di materie prime farmacologicamente attive, per via dei possibili prodotti formati nella combustione delle sostanze utilizzate, della qualità dei componenti e dei liquidi inalati, dell’effetto di induzione di comportamenti a rischio dovuti alla convinzione non scientificamente provata che si tratti di prodotti innocui.
 
Alcuni procedimenti penali avviati a seguito di sequestri effettuati dai Carabinieri del NAS hanno evidenziato ad esempio una difformità tra quanto indicato in etichetta dai produttori e quanto verificato dalle analisi, che hanno accertato la presenza di glicerina e ftalati, sostanze create dalla combustione e, potenzialmente pericolose per la salute.

La carenza di studi approfonditi e di conoscenze scientifiche è alla base degli interventi normativi ispirati alla prudenza e alla necessaria vigilanza adottati dal nostro Ministero della Salute, tra cui il divieto di vendita ai minori di 18 anni delle e-cigarettes contenenti nicotina e, su indicazione del Consiglio Superiore di Sanità, l’istituzione di un Tavolo Tecnico di cui fanno parte anche AIFA e ISS per raccogliere le informazioni disponibili e avviare i necessari monitoraggi e studi.

 

(...omissis...)


copia integrale del testo si può trovare al seguente link:
http://www.quotidianosanita.it/cronache/articolo.php?articolo_id=37248


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)