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Sindrome feto-alcolica: disabilità evitabile, ma se ne parla poco

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Sindrome feto-alcolica: disabilità evitabile, ma se ne parla poco

L'esposizione del feto all'alcol materno può causare una serie di anomalie e disabilità, foriere di conseguenze fisiche, mentali, comportamentali e sociali per tutta la vita. Eppure il problema resta in gran parte ignorato. Per questo, l'Istituto Superiore di Sanità, per il secondo anno, vuole porre l'accento sulla giornata del 9 settembre dedicata alla Sidrome feto-alcolica.
Sebbene non esistano dati italiani circa l'incidenza di questa sindrome, uno studio del centro di alcologia del Policlinico Umberto I di Roma effettuato nella provincia del Lazio stima una prevalenza dell'1,2 su 100 nati vivi. Si arriva poi a un 6% nel caso di espressioni parziali della sindrome: i disordini feto-alcolici.


Nel marzo scorso è stato pubblicato su Alcohol: Clinical and Experimental Research il primo studio multicentrico italiano coordinato dalla Dott.ssa Simona Pichini dell'ISS sull'esposizione fetale all'alcol misurata alla nascita attraverso l'esame del meconio, le prime feci neonatali. Ne è risultata una esposizione media del 7.6% di neonati, con una distribuzione nelle diverse città campione dello studio molto diversificata: da uno 0% nella neonatologia di Verona ad un 29% nella neonatologia dell'Umberto I di Roma. In particolare, i neonati dell'Umberto I di Roma risultati positivi al test dell'esposizione all'alcol materno sono stati seguiti insieme ad un gruppo di controllo da un team di disformologi e psicoterapeuti guidati dalla dott.ssa Giovanna Coriale. I risultati del follow-up resi disponibili proprio in questi giorni dimostrano che i neonati esposti all'alcol prima di nascere presentano già all'età di 16 mesi dei ritardi neuro cognitivi e motori, nonché delle inabilità adattative di socializzazione e comunicazione.


"Alla luce di questi risultati - dichiara Simona Pichini - l'Istituto Superiore di Sanità sottolinea ancora una volta che non sapendo quale sia la quantità di alcol priva di rischio per il nascituro, è consigliabile per la donna astenersi dal bere in gravidanza, ma anche prima, ovvero dal momento in cui si decide di avere un figlio e si iniziano i tentativi per averlo. Solo così si rendono del tutto evitabili le conseguenze a lungo termine dell'esposizione prenatale all'alcol".


Perché il 9 settembre? Nel 1999, in Canada un gruppo di genitori che aveva adottato bambini affetti dallo spettro dei disordini feto alcolici decise che il 9 settembre di ogni anno avrebbe ricordato al mondo che durante i nove mesi di gravidanza è bene astenersi dal bere alcolici per la salute del nascituro. L'iniziativa fu raccolta dalla Nuova Zelanda, dove il 9 settembre del 1999 alle ore 9.09, la campana della chiesa metodista di Auckland suonò nove rintocchi per celebrare la prima giornata di consapevolezza sulla sindrome feto-alcolica.


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)